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Acr Messina, così diventa dura salvarsi

Acr Messina, così diventa dura salvarsi

La 18^ giornata di Lega Pro gruppo C, propone dallo Stadio Marulla, la sfida tra Cosenza e Messina. I peloritani vengono da due brutte  sconfitte da dimenticare, due crolli mentali che hanno minato le sicurezze di un tecnico che sull’aspetto psicologico aveva basato gran parte della sua rivoluzione. Melfi prima e Lecce poi, due 0-3 farciti di polemiche arbitrali che non hanno spostato l’attenzione dall’involuzione di gioco e prestazioni della squadra di Cristiano Lucarelli. Il Cosenza dal canto suo, non sembra la trasferta ideale per il rilancio, almeno sulla carta, perché in realtà i calabresi in stagione hanno inanellato risultati altalenanti. Solo due pareggi, nessuno interno e otto vittorie a cui fanno da contraltare ben sette sconfitte, una in più rispetto a tutta la scorsa stagione. La squadra di Roselli ha subito un restayling estivo massiccio, nuovi riferimenti offensivi con la continuità rappresentata dal mantenimento del blocco difensivo. Da macchina del pragmatismo a squadra lunatica, questo Cosenza diventa imprevedibile e incomprensibile, dunque il match si presta a qualsiasi risultato finale.

PRIMO TEMPO- Le due squadre iniziano in maniera timorosa, pesano i punti in palio. La prima occasione è per i padroni di casa, che al 8^ minuto, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, sfiorano la rete del vantaggio con un colpo di testa di Tedeschi. La partita rimane però bloccata e giocata ad un ritmo basso, le occasioni latitano. La seconda occasione del match arriva infatti al 24esimo minuto, questa volta per i giallorossi che sfiorano il gol con Foresta che di piatto, a limite dell’area di rigore, calcia sopra la traversa. L’incontro però come detto non decolla, restano infatti gli unici brividi di questo primo tempo, perché le due squadre rimango stabili a centrocampo non riuscendo a creare occasioni concrete. Sintomo di questa prima parte del primo tempo, è la decisione del giudice di gara, l’arbitro Meleleo della sezione di Casarano, che al 45esimo minuto non concede nessun minuto di recupero e manda le due squadre al riposo.

LA RIPRESA– Nella ripresa le due squadre ripartono nello stesso modo di come le avevamo lasciate nel primo tempo, molto timorose e con poche idee. I giallorossi sembrano essere più grintosi, ma per una prima occasione bisogna aspettare il 58esimo minuto, quando Pozzebon, uno dei più grintosi e apparentemente vogliosi tra i giallorossi, sfiora il gol con una gran botta dalla distanza che va vicino all’incrocio dei pali, terminando sul fondo. La partita però non muta, rimane bloccata a centrocampo, senza far intravedere possibili strappi, che potessero mutare il trand dell’incontro. Le due difese riescono a proteggere le rispettive porte, aiutati dalla flebile manovra di gioco che entrambe le due squadre mostrano di avere. L’incontro sembra dunque avviarsi verso il pareggio, quando all’improvviso sul finire dell’incontro, alminuto 85^, l’arbitro concede un dubbio calcio di rigore al Cosenza. Dal dischetto Statella trasforma, padroni di casa in vantaggio, svolta incredibile in un brutto match che non lasciava presagire alcuna importante occasione. Il colpo è duro, i biancoscudati non riescono a reagire, il tempo non basta, dopo infatti 4 minuti di recupero concessi dall’arbitro, termina l’incontro, con un pesante, in ottica punti, 1 a 0. Importanti tre punti per il Cosenza, che prosegue il suo cammino nelle zone alte della classifica,  vero e proprio dramma per il Messina, per il quale si fa sempre più dura salvarsi.

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