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CapitaleMessina su autorità portuale: “Si apra un tavolo di concertazione col Governo”

CapitaleMessina su autorità portuale: “Si apra un tavolo di concertazione col Governo”

Il movimento politico indipendente Capitale Messina esprime soddisfazione per la riapertura del dibattito sull’Autorità Portuale messinese, dopo la conferenza stampa del governatore Crocetta ed i recenti interventi dei parlamentari dei partiti di centro.

In un documento firmato da Gianfranco Salmeri e Pino Falzea, il movimento sostiene che nonostante si potrebbe obiettare che la discussione sia tardiva, non è mai troppo tardi per ragionare su argomenti così vitali per la città di Messina.

Tuttavia, i due ribadiscono che è necessario essere realisti: “Nessuno sarebbe più soddisfatto di noi se Crocetta dovesse riuscire, grazie ad un ricorso in sede di Corte Costituzionale, ad ottenere il mantenimento dell’autonomia del sistema dei porti messinesi. Così come ci piacerebbe che la futura sede dell’Autorità siculo-calabrese fosse la città dello Stretto, ma riteniamo l’obiettivo difficilmente raggiungibile: per la sede a Catania Crocetta giocava in casa, per spostare a  Messina la sede di  una autorità interregionale servirebbe il consenso del governatore calabrese, che non avrebbe motivo di concederlo “.

Infatti, anche nel caso avesse casa a Messina, l’organo di governo della futura Autorità di Sistema Portuale del Tirreno meridionale, sarebbe comunque sbilanciato a sfavore di Messina: il comitato di gestione, infatti, oltre al presidente che si presuppone super partes, sarà a maggioranza calabrese, con tre componenti d’oltrestretto (uno indicato dal sindaco di Reggio, uno da Gioia Tauro ed uno nominato dalla regione Calabria) e due messinesi (uno indicato dal sindaco di Messina ed uno dalla regione Sicilia).

Salmieri e Falzea ci tengono a sottolineare che il loro ragionamento non vuole essere una concessione alla retorica campanilistica,  ma precisano che è dovere della politica tutelare anzitutto gli interessi del proprio territorio: “Si approfitti di questo momento di attenzione sul tema,  per aprire un tavolo di concertazione con il Governo per la difesa delle prerogative della nostra cittàTutti i protagonisti del dibattito politico, quelli pro e quelli contro l’accorpamento, senza distinzioni, alzino la voce a Roma per obiettivi raggiungibili e non velleitari. 

Le priorità a nostro avviso sono due – concludono i due esponenti di CapitaleMessina – : la prima è quella di implementare una iniziativa legislativa che garantisca una qualche forma  di autonomia amministrativa al costituendo ufficio portuale di Messina, come sostenuto di recente da personaggi politici di rilievo.
La seconda è quella di restituire le aree del demanio marittimo, non funzionali rispetto alle attività portuali, alla piena titolarità della città. Si tratta di avviare la richiesta di sdemanializzazione di parti del territorio quali la cittadella fieristica e la passeggiata a mare, la zona falcata, via Vittorio Emanuele, il lungomare del Ringo, le zone del Baby Park e villa Sabin
.”

Si tratta infatti di aree tra le più pregiate del territorio peloritano, fino ad ora sotto la gestione di un Ente pienamente messinese e domani, condizione assolutamente inaccettabile secondo Salmeri e Falzea, sotto la potestà dell’Autorità portuale di Gioia Tauro.

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