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Sfiducia Accorinti: partita tutta ancora da giocare

Sfiducia Accorinti: partita tutta ancora da giocare

È arrivato il fatidico giorno del voto di sfiducia al sindaco Accorinti: la città di Messina è a un bivio dal punto di vista politico e non sopporterebbe altre chiacchiere: o nuove elezioni o un anno a “tutto sprint” senza sconti per nessuno.

Stando ai numeri, la sfiducia dovrebbe passare, con una forbice tra i 27 e i 29 voti favorevoli.

In realtà, nonostante il susseguirsi di riunioni (andate avanti fino a notte) tra partiti e gruppi consiliari, le variabili in gioco sono molteplici e basta poco, perfino l’improvvisa indisposizione di un consigliere, a scombinare del tutto le carte in tavola. Stando alle indicazioni dei leader dei partiti, la sfiducia dovrebbe passare: il Pd ha scelto una linea netta e intransigente, l’ex Udc di D’Alia, oggi Centristi, assieme a Ncd-Area Popolare, ha addirittura promosso la mozione e, dunque, è inverosimile che i firmatari non confermino il loro “Sì”.

Il Pdr-Sicilia Futura di Beppe Picciolo non ha risparmiato critiche e un giudizio piuttosto impietoso sulla giunta Accorinti, anche se pure in questa fase si colloca su posizioni non del tutto coincidenti con coloro che vengono considerati “gli alleati” e cioè Pd e Centristi. La galassia del Centrodestra è in gran parte contro l’amministrazione comunale, anche se qui si potrebbero registrare defezioni (alcune già annunciate) o sorprendenti “voltafaccia”.

I “genovesiani” dal canto loro, in particolare i quattro consiglieri indecisi (Vaccarino, Contestabile, Parisi e Carmelina David) potrebbero essere determinanti nella conta finale. Pur senza un pronunciamento ufficiale da parte del loro leader, Francantonio Genovese, sembra che l’indicazione delle ultime ore vada verso il Sì alla sfiducia.

«All’ottanta per cento la mozione passerà», ha sottolineato la presidente del consiglio comunale Emilia Barrile, evidentemente dopo aver esaminato a fondo la posizione  dei colleghi. Ma la stessa Barrile apre più di una porta alla pur criticatissima amministrazione comunale, lasciando intendere che la partita di stasera la si giocherà davvero e che il risultato finale non è poi così scontato: «Vediamo cosa dirà il sindaco».

Renato Accorinti ieri mattina è stato a Reggio Calabria, poi in serata, tra vari incontri, si è riunito con il gruppo ristretto di assessori e collaboratori per definire le linee portanti del proprio intervento. Al primo cittadino sarà concesso tutto il tempo possibile, senza limiti orari. Il sindaco dovrebbe ribadire due concetti essenziali: rivendicare, pur tra i diversi errori commessi, i risultati di uno strenuo impegno svolto nell’esclusivo interesse della città e rilanciare quel “Patto di fine mandato” che non è un “inciucio” ma un reale invito a collaborare per realizzare alcuni punti importanti e strategici, senza consegnare la città all’ennesimo commissario regionale. E probabilmente Accorinti si rifarà alla frase pronunciata il giorno della firma dell’accordo sul secondo Palagiustizia: «Sono felice di aver servito la mia città, anche se questo dovesse essere l’ultimo mio giorno da sindaco».

L’appuntamento è nel pomeriggio alle ore 17 in aula consiliare, ma sarà una lunga giornata. E forse solo nelle prime ore del mattino di domani 16 febbraio la città di Messina saprà se avrà ancora un sindaco o se dovrà aspettare ancora una volta la nomina di un commissario.

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