La 26^ giornata di Lega Pro girone C, propone l’importantissima sfida salvezza, dallo stadio Marcello Torre, tra Paganese e Messina. Le due squadre, appaiate in classifica con 27 punti, arrivano però a questo importantissimo match con stati d’animo differente, la Paganese arriva infatti più serena a questo incontro, dopo aver ritrovato la vittoria in un match delicato vinto in casa del Monopoli, mentre il Messina dal canto suo arriva si da un importante risultato sportivo in casa contro il Catanzaro, ma in una condizione psicologica discutibile, viste le alterne vicende societarie drammaticamente succedutesi ed ancora non concluse, di questi giorni.
IL PRIMO TEMPO- Il match, diretto dal direttore di gara Davide Curti della sezione di Milano, inizia subito con un buon ritmo, in particolare da parte dei giallorossi, che fanno la partita. I peloritani schiacciano nella propria metà campo i padroni di casa, esercitando un ottimo pressing ed un buona trama offensiva. La Paganese ci prova più volte a ripartire in contropiede, ma la compagine biancoscudata non concede spazi. Il Messina manca però di precisione sotto porta, sfiorando il gol due volte, la prima con Mancini e la seconda qualche minuto dopo con Milinkovic, ma i padroni di casa si salvano grazie al proprio estremo difensore, Liverani. Proprio quando la partita da però l’impressione di essere nelle mani dei giallorossi arriva l’improvvisa doccia gelata, infatti al 30esimo minuto la Paganese passa incredibilmente in vantaggio con Alcibiade che servito alla perfezione dentro l’area di rigore da Mauri, mette a segno una rete importante da vero bomber. La partita prende così una svolta inaspettata, ma i protagonisti rimangono sempre gli stessi, infatti è il Messina che prosegue a fare la gara, mentre i padroni di casa si rintanano nella propria metà campo. Al 40esimo minuto arriva un altro fulmine a ciel sereno, ovvero il raddoppio della Paganese con Firenze che spara una fucilata dal limite dell’area di rigore. Botta pesante questa volta ed il Messina ne risente, gli ultimi minuti infatti sembrano confusionari e poco costruttivi, così dopo un solo minuto di recupero, arriva la fine del primo tempo, una manna dal cielo per i giallorossi, increduli davanti a questo doppio svantaggio.
LA RIPRESA- Nella ripresa è ancora il Messina a partire forte, con un assetto ultra offensivo, con l’ingesso di Ciccone al posto di capitan Musacci. Al 48esimo arriva la prima occasione della ripresa, con i giallorossi che sfiorarano il gol, con una gran giocata di Milinkovic, che supera in dribbling tre avversari e spara una gran botta, deviata però fortunosamente in angolo da un difensore azzurro, a portiere ormai battuto. Con il passare del tempo i giallorossi diventano sempre più pericolosi, mentre la Paganese sembra in piena difficoltà, tanto da costringere mister Grassadonia ad effettuare qualche cambio per soccorrere un undici titolare in piena difficoltà. Entrano così Herrera e Parlati per Mauri e Bollino, mentre il Messina aumenta la sua forza d’attacco con Ferri, passando ad un 4- 2- 4 super offensivo. La partita però termina qui, i giallorossi non ne hanno più, stremati da più di 70 minuti giocati ad un ritmo folle, mentre la Paganese in piena difficoltà dall’inizio del match, tenta di gestire questo importante ed inaspettato doppio vantaggio, facendo girare il pallone con l’intento di far scorrere l’orologio. Il match non offre più brividi importanti, fatta eccezione per l’espulsione della punta azzurra Reginaldo, avvenuta al 91esimo minuto, all’interno dei 3^ minuti di recupero, per una brutta reazione del giocatore ai danni del povero De Vito. L’incontro termina qui, qualche secondo dopo, sancendo dunque la vittoria della Paganese sul Messina, con un sonoro e immeritato 2 a 0, che li porta ad allungare di tre lunghezze in classifica su quest’ultimi. Una sconfitta annunciata questa del Messina, che però sul campo ha dimostrato di essere una squadra viva e vogliosa, uno sfortunato manipolo d’eroi che contro tutto e tutti sta cercando di onorare a pieno questa gloriosa maglia biancoscudata.