Dopo un grande successo di pubblico e critica, Miseria&Nobiltà arriva anche a Messina al Teatro Vittorio Emanuele dal 17 al 19 febbraio, in una lunga tournée che sta attraversando tutto lo stivale, raccogliendo sempre più consensi.
Tratto dal testo di Eduardo Scarpetta e reso celebre dal film del ‘54 di Mattoli con Totò, Miseria&Nobiltà è uno dei classici della tradizione napoletana e italiana, fermamente impresso nella memoria e nell’immaginario collettivo nostrano.
Reinterpretando nuovamente un vero e proprio mito popolare della modernità, il regista Michele Sinisi ci racconta una storia tipicamente italiana, capace di essere attuale e autentica sia dentro che fuori la scena.
La vicenda è quella di un povero squattrinato che, costretto a vivere di espedienti per rimediare a fatica un tozzo di pane, dà vita ad una serie arguta di escamotage verbali e di situazioni che rappresentano la summa dell’arte attoriale italiana e di quanto di meglio la storia del teatro (in particolare quella napoletana) abbia prodotto nel tenere il pubblico inchiodato alla sedia:
Lo scrivano Felice Sciosciammocca e il suo amico Pasquale sono due poveracci che vivono alla giornata. Senza uno spicciolo in tasca e affamati, i due amici e le loro famiglie vengono ingaggiati dal marchesino Eugenio perché si fingano suoi nobili parenti presso la casa del futuro suocero, un cuoco arricchito, allo scopo di strappare il consenso al matrimonio. Colpi di scena ed equivoci renderanno le cose più complicate e nulla andrà secondo i piani.
Nella messa in scena di Sinisi, la farsa di Scarpetta si libera dalla parlata napoletana e con l’uso di diversi dialetti gioca a rappresentare realtà e finzione, facendo leva sulle suggestioni evocate da questo testo. La scena volutamente scarna e cupa della prima parte con i suoi personaggi in tuta, magliette usurate e leggins, lascia spazio alla sorpresa dell’allestimento del secondo tempo, pensato dallo scenografo Federico Biancalani con sfarzo solo apparente, dove un lampadario a prima vista sontuoso si rivela poi fatto di cucchiai e mestoli.
Come una canzone pop il cui ritornello potrebbe essere ripetuto all’unisono da tutta la platea, i dialoghi e le scene di Miseria&Nobiltà sono un vero e proprio collante sociale, la ripetizione di un rito collettivo che unisce e diverte.
Questo avviene senza dimenticare il lascito del cinema e la potenza espressiva che questo veicola, il grande schermo bianco che compare in scena ne è la prova più efficace. Si aderisce all’originale sì, ma tradendolo continuamente, in un gioco continuo di partiture teatrali.
Miseria& Nobiltà ritorna a quel testo del 1888 solo riscoprendosi rito nell’oggi con una straordinaria squadra di attori che s’impossessano della scena.
L’appuntamento è a partire da stasera alle 21, con replica domani, 18 febbraio, alla stessa ora, per concludere domenica 19 con l’ultimo spettacolo previsto alle 17:30.