Con l’operazione “Dominio” che ha portato all’arresto di 21 pregiudicati associati al clan Mangialupi, nella giornata di ieri è avvenuto anche il fermo di Domenico La Valle, il famoso pasticcere, rinomato a Messina per la bontà dei dolci che uscivano dal suo laboratorio – pasticceria, a ridosso dello stadio “G. Celeste”, punto di riferimento del popolo della notte. Quest’ultimo infatti, già in passato, aveva avuto rapporti con la famiglia Trovato, una delle più famigerate nel territorio messinese.
Dopo che il clan fu sgominato in seguito ad alcuni interventi ed operazioni importanti, La Valle riuscì a prendere in mano la situazione e ad affermarsi come capo della criminalità organizzata, specialmente nei territori vicino lo stadio di calcio “G. Celeste”, costruendosi così un vero e proprio impero, che aveva le sue fondamenta nel gioco d’azzardo, come scommesse e slot machine. Tramite, la collaborazione di Paolo De Domenico e Francesco Laganà, La Valle infatti possedeva diverse società di noleggio delle macchinette, oltre che una sala giochi e un distributore di carburanti.
Proprio le slot, erano la fonte di guadagno principale, che gli consentiva di ottenere ingenti somme di denaro in nero, grazie tra l’altro, anche alla manomissione di alcune di queste. Dati resi evidenti dalle investigazioni, che hanno portato al sequestro di 159 macchine e 369 schede elettroniche. Oltre che il ritrovamento di circa 140 mila euro in contanti in una botola all’interno del distributore di carburante di sua proprietà.
Nello specifico, analizzando i suoi redditi degli ultimi 10 anni, la Guardia di Finanza ha scoperto infatti che, malgrado redditi dichiarati bassi, compiva acquisti di non poco conto: l’appartamento da 200 mila euro acquisito nel 2009 dall’amministratore giudiziario della Metropoli sr, Giuseppe Giuffrida, o la barca Gremar. Il tutto poi portato a termine, grazie a due cimici messe dagli uomini del GiCo, ai comandi del colonnello Josè Pace, che erano riusciti a piazzare due cimici nel fortino: una nel suo bar, un altro nel gabbiotto del distributore di Carburanti che di fatto era la sua base operativa.
Ora in seguito all’arresto, sono anche scattati i sequestri, con tanto di sigilli, dei beni di Domenico La Valle, che passano allo Stato. Fra i beni oltre quelli già citati precedentemente, risultano essere stati presi, una serie di magazzini e immobili tra via Corbino Orso, via Comunale, Contesse, una tabaccheria del rione Taormina e le società Scimone Antonino, Scimone Better e CSM Lot srl, tutte intestate a terzi ma in realtà controllate da La Valle.Domenico