Le parole del Governo Gentiloni, espresse per bocca del sottosegretario Faraone, dopo la levata di scudi cittadina contro le scelte sulle infrastrutture strategiche inserite nel DEF( il Documento di Economia e Finanza, ndr), non hanno convinto CapitaleMessina, il movimento politico indipendente.
In un documento firmato da Gianfranco Salmeri, lo stesso esprime notevoli perplessità: “Basta uno sguardo d’insieme al documento, per realizzare che la stragrande maggioranza delle opere sono concentrate a nord dell’asse Napoli-Bari. «È provato, che lo stato italiano profonde i suoi benefici finanziari nelle province settentrionali in misura ben maggiore che in quelle meridionali», scriveva il deputato meridionalista Giustino Fortunato alla fine dell’ottocento, e dopo più di un secolo il quadro non appare mutato. L’asimmetria di investimenti tra nord e sud continua ad essere confermata nelle scelte del Governo Gentiloni “.
Entrando poi nello specifico delle opere di interesse strategico per lo sviluppo economico dei nostri territori le perplessità aumentano.
“È irrazionale – afferma Salmeri – che un’opera che si aspetta da decenni, stiamo ovviamente parlando del Ponte, dopo lunghi studi ed impiego di notevoli risorse, circa 300 milioni di euro, giunta al progetto definitivo, venga rimessa in discussione per tornare agli studi di fattibilità. Non ha senso. Anzi ce l’ha, ed è quello di non farla.
Stessa preoccupazione per le tratte ferroviarie: per quanto riguarda l’alta velocità sotto Salerno, come si può leggere nel documento del Governo, si è ancora allo studio di fattibilità, ed i progetti esistenti prevedono solo la velocizzazione di alcune tratte. E non sono previste le gallerie risagomate senza le quali i treni merci non potranno mai arrivare al porto di Gioia Tauro, condannandolo al declino.
In Sicilia è stato appaltato o esistono studi di fattibilità solo per il doppio binario, senza le nuove gallerie, le pendenze e la linearità necessarie per l’alta velocità – conclude Salmeri – E a conferma di ciò ricordiamo che Delrio a Messina ha detto che si procederà tra Messina, Catania e Palermo a 200 km/h entro il 2030. L’alta velocità invece sta sopra i 270 km/h. E ci sono risorse economiche certe solo per alcuni lotti.
CapitaleMessina poi non dimentica nemmeno l’inaspettato stop del Governo al progetto di allungamento delle piste dell’aeroporto di Catania, che avrebbe consentito l’arrivo dei voli intercontinentali.
Per tutte le considerazioni appena espresse, il movimento CapitaleMessina e la Rete per le Infrastrutture hanno deciso di promuovere un incontro, che avrà luogo a Messina sabato 29 aprile, con l’intento di reclamare ad alta voce pari opportunità di sviluppo per la nostra isola e la nostra città, favorendo la mobilitazione permanente di tutte le forze sociali e politiche che hanno a cuore le sorti del territorio.