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Lucarelli: “Spero sia solo un arrivederci”

Lucarelli: “Spero sia solo un arrivederci”

Oggi ultima conferenza stampa della stagione per il tecnico Cristiano Lucarelli, che prima del rompete le righe ha esternato la speranza che questo sia solo un arrivederci nella speranza che la società possa alzare l’asticella facendo luce sui piani futuri

Nella conferenza stampa fiume, da ultimo giorno di scuola di questa mattina, svoltasi allo stadio ‘Franco Scoglio’,  mister Cristiano Lucarelli ha incontrato tutti i giornalisti per ufficializzare il “rompete le righe” per la stagione appena conclusa con questa sofferta, salvezza diretta. Il tecnico livornese dopo una serie di ringraziamenti e saluti di rito, si è soffermato sui progetti futuri, parlando dell’incontro avuto ieri con la proprietà, con la quale non si è arrivati ancora ad un’intesa del 100%, rimandando il tutto di qualche settimana, ma sottolineando come da ambo le parti ci sia la ferma volontà di costruire un progetto importante.

 

“Innanzitutto ci tenevo a salutarvi: questo è un arrivederci, comunque vadano le cose – dichiara Lucarelli –  ieri ci siamo incontrati con la società, mi hanno proposto un certo tipo di contratto. Ci siamo fermati qui, ne riparleremo più avanti. Sono dell’idea che ormai si conosce quale dovrà essere il budget per vincere il campionato, quale per arrivare ai play off e quale per ottenere una salvezza tranquilla, e al momento la società non può dirmi quale sarà quello a disposizione per il prossimo campionato. Un fattore determinante sarà anche la scelta dello stadio: al Celeste opterei per un certo tipo di modulo, il 3-5-2, essendo più piccolo il campo, mentre al San Filippo, dove si stare più larghi, sarei più propenso al 4-3-3. Io vorrei andare al Celeste, perché ci garantirebbe almeno 7-8 punti in più per il calore che la gente trasmetterebbe ai calciatori. Il San Filippo è un po’ più scomodo da raggiungere, ci sono diversi fattori che mi spingono a ritornare al Celeste, augurando al Messina ovviamente di poter tornare al più presto al San Filippo. Queste sono le motivazioni che ci hanno spinto a prendere un po’ di tempo, nient’altro: ci sono tutte le condizioni sentimentali per continuare questo rapporto, ma nel calcio contano i risultati. La stagione è stata emotivamente dispendiosa, sono arrivato in fondo molto provato, e credo che la società adesso debba risolvere dei problemi creati da altri fuori dal campo. La squadra forte non è Lucarelli a chiederla, ma la città: non potremmo rivivere una stagione come quella appena conclusa, ma avendo adesso una società composta da gente che non vuole fare brutte figure non sarà un problema. Per correttezza, semmai dovessi ricevere delle proposte o comunque dei colloqui, la società lo verrà a sapere, ma io fino a questo momento non ho parlato con nessuno, anche perché ero troppo impegnato per salvare questa stagione, non avrebbe avuto senso e sarebbe venuta meno la lealtà”.

In conclusione poi il mister è ritornato sulla stagione appena trascorsa: “Il momento più difficile di quest’anno è stato sicuramente prima del match con la Juve Stabia: in quella settimana i giocatori facevano finta di farsi male per non allenarsi, ricevevo in continuazione le chiamate dei procuratori perché volevano mandare via i loro assistiti, e in quel momento ho pensato anche io di mollare per un attimo. Ora guardo al presente e al futuro: la società non deve tenermi per gratitudine, quindi se ha altre idee io ne prendo atto, anche se, nonostante non sia stato scelto da loro, il feeling è ottimo, ci siamo piaciuti, e quindi sotto questo punto di vista ho avuto delle conferme dal lato umano. A un certo punto della stagione non eravamo in condizione di cestinare nessuno: Maccarrone e Milinkovic non godevano di grossa stima da parte della piazza, eppure sono risultati determinanti, così come Musacci e Da Silva, lui specialmente dopo la partita col Catania. Abbiamo ottimizzato al massimo per cercare di arrivare all’obiettivo”.

 

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