Una tappa fantastica quella di oggi sullo Stelvio, con arrivo a Bormio, che dopo anni transitare la grande corsa, anche nel versante opposto, andando a toccare la Svizzera, consegnando agli almanacchi del Giro d’Italia un’ennesima tappa leggendaria. Re di questa avvincente gara, il nostro squalo dello stretto, Vincenzo Nibali, che riapre il giro con una gara perfetta, che lo vede dominare sullo Stelvio e su quella cima intitolata al compianto amico del nostro campione messinese, Michele Scarponi, che lo ha spinto dal cielo col suo sguardo e la sua risata disarmante, facendogli battere i suoi diretti concorrenti, Quintana e Dumoulin, quest’ultimo alle prese con problemi di natura intestinale, battendoli prima in salita e surclassandoli poi in discesa, la sua specialità.
Una gara perfetta, che mette in mostra tutte le caratteristiche di Nibali, costanza, pazienza, resistenza nelle salite che presentano una costante pendenza, mettendo in mostra anche una lucidità disarmante, che lo porta a schivare una pozza d’acqua in discesa, ad 80 km/h, a ridosso di una curva, per evitare di bagnare le ruote, ripartendo subito veloce, rilanciando l’andatura ad ogni curva e rimontando un Landa in fuga da parecchi chilometri, battendolo allo sprint finale, dimostrando di avere un intuito che solo i campioni anno, impostando un’assurda traiettoria di curva all’interno, come fosse un motociclista della moto Gp. Il 100esimo giro è così riaperto, Nibali riduce il gap dalla maglia rosa da 3.40 minuti a 1.12, ottenendo un successo di tappa pieno di significati, reso ancor più storico, perché sancisce la prima vittoria di un italiano a questo giro, facendo riempire di orgoglio una città intera, una Nazione, che si riscattato grazie a questo immenso campione.