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Salvate il soldato Acr Messina

Salvate il soldato Acr Messina

Prosegue ormai da anni questo incubo chiamato ACR Messina, una carcassa che si trascina da tempo ai limiti della sopravvivenza, gestito malamente da molti, che si presentano con proclami, alimentano il sogno dei tifosi, per poi concedergli un brutto risveglio. La situazione del Messina, che raccontiamo da anni, si può riassumere così, un progetto senza soluzioni di continuità, una nave arenatasi troppo spesso a causa dell’assenza di cambiamenti concreti, reali. Una drammatica situazione, alla quale ora, per mera cronaca,  dobbiamo aggiungere i recenti sviluppi. Ovvero gli ultimi frame settimanali, che ci dicono che sono, ancora una volta, ore decisive per il futuro del Messina, chiamato a rispettare i parametri contabili imposti da Roma per non farsi trovare, per l’ennesima volta, impreparato.

Il club si riaffida anche questa volta, al legale bolognese Mattia Grassani, con il quale aveva recentemente chiuso un contenzioso, per cercare di correggere in corsa una rotta palesemente sbagliata: “Già da un mese e mezzo sono a lavoro per l’ACR. Ho incontrato il presidente Franco Proto a Paternò, in occasione del premio che gli è stato conferito dopo l’ultima salvezza sul campo. Mi ha affidato un ruolo di consulenza professionale in una fase molto delicata per la società”.Una corsa contro il tempo in prossimità delle  tappe del 7, dell’11 e del 14 luglio: “Sto dando indicazioni di natura regolamentare sugli adempimenti richiesti. Si sta lavorando alacremente per non lasciare nulla di intentato e consentire al Messina di proseguire l’avventura in Lega Pro. Le scelte poi ovviamente spettano alla proprietà”.  A tutto questo, prosegue l’avvocato, va poi aggiunto il mancato rispetto delle scadenze del 26, del 30 giugno e del 5 luglio, che origineranno sicuramente conseguenze, in termini di ammende o penalizzazioni. Sul punto Grassani non si sbilancia: “Di alcuni mancati pagamenti ne risponderemo solo a settembre. Ci sono tante partite da sistemare e i tempi sono ristretti. Inutile, quindi, fare previsioni. Lo scenario comunque può ancora cambiare da qui al 20 luglio, quando si esprimerà il Consiglio Federale”.

Va ribadito che c’è prima di tutto da coprire il disavanzo denunciato dalla Covisoc, che ha quantificato l’indice di indebitamento in circa 330.000 €. Un passivo che sarà in parte compensato dal credito maturato in Lega, pari a 140.100 €. Somme dovute al Messina grazie all’impiego di otto under valorizzati, di proprietà principalmente di club di A e B. In particolare è il caso di Simone Ricozzi, il cui cartellino appartiene al Genoa, di Jacopo Ferri, arrivato dalla Roma, di ben tre crotonesi, Giovanni Foresta, Luca Bruno e Giuseppe Faiello, Luigi Palumbo arrivato dal Cesena, e degli altri giovanissimi Felice Gaetano ed Enrico Ventola, il cui premio di valorizzazione sarà versato dalla Lupa Roma appena retrocessa in D.

Il tutto, per poter procedere e arrivare ad una ricapitalizzazione fondamentale, richiesta anche dallo stesso imprenditore del caffè Francesco Barbera, che come è emerso recentemente, garantirà una sponsorizzazione da 45mila euro, trascinando con sé un paio di imprenditori, se il club martedì prossimo supererà i controlli della Covisoc. L’attuale capitale sociale dell’ACR, che ammonta a 75mila euro, dovrà essere innalzato fino a quota 250mila. Le somme in questione, conferite dal presidente, potranno peraltro essere utilizzate per saldare parte degli emolumenti arretrati e dei relativi contributi vantati dai tesserati. Ancora una volta il futuro del Messina passa da passaggi finanziari sempre più di moda, aumento del capitale sociale e risanamento, che potrebbero consentire, finalmente, di tornare a parlare di calcio giocato e mercato. Un guado questo dal quale si spera il Messina si possa definitivamente risollevare, non proseguendo in una serie di possibili ma poco concrete soluzioni, che non fanno altro che danneggiare solo ed esclusivamente, l’ormai frustrato popolo giallorosso.

 

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