« Altro che “odissea”, ieri sera in autostrada si è toccato con mano l’inferno.
Non si verifichino più le “atrocità da terzo mondo” che si sono vissute ieri in tangenziale! Mai come ieri sera, oltre a mettere a dura prova la propria pazienza per la quale ormai erano abituati, gli automobilisti hanno rischiato davvero di mettere a repentaglio la propria incolumità, visto che anche all’interno delle gallerie si era praticamente in trappola ».
E’ un fiume in piena il consigliere comunale Libero Gioveni che attacca senza mezzi termini tutta la macchina organizzativa che avrebbe dovuto gestire meglio una situazione viaria allucinante come mai si era registrata in precedenza.
Le code pluri-chilometriche di autovetture in questo fine settimana, partendo addirittura a ridosso del casello di Villafranca, hanno raggiunto livelli intollerabili fino a tardissima serata! Un quadro “apocalittico” di cui poteva e doveva essere data preventiva informazione agli automobilisti, cosa che invece non è stata fatta.
«Infatti – prosegue Gioveni – si è deciso, in pratica “deliberatamente” e senza alcuno scrupolo di ciò che poteva accadere, di fare entrare nella “trappola del topo” chi certamente era ignaro di ciò che vergognosamente lo aspettava subito dopo il casello!
Perché non si è avvisato per tempo nei nodi cruciali prima dell’ingresso in autostrada o addirittura indirizzato gli automobilisti verso strade alternative, anziché far trovare loro, dopo aver pagato il pedaggio, il classico “omino” con la bandierina, quando ormai non c’era più scampo?
Per esempio – spiega il consigliere – le autovetture provenienti dalla S.S. 113 e che dovevano andare in direzione Messina (da Tono a Ortoliuzzo) potevano essere avvisate per tempo e poi indirizzate o verso il bivio per Faro Superiore (che poi avrebbe condotto alla Panoramica dello Stretto e quindi in città), oppure verso il bivio per Salice; così come anche gli automobilisti che già si trovavano a Ponte Gallo potevano tranquillamente essere indirizzate verso Gesso in direzione Colli!
Tutti percorsi più lunghi, questi – afferma l’esponente centrista – ma che forse i Messinesi avrebbero certamente preferito scegliere anziché imbattersi ieri sera in qualcosa che, a questo punto, non può più essere tollerato!
Se poi si pensa anche al “balzello” che si paga per il pedaggio per il quale il sindaco Accorinti dovrebbe “volare” al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per chiedere di autorizzare il CAS a sopprimerlo (questa è l’unica procedura esatta da seguire spiegataci in Commissione consiliare dal Direttore Generale del Consorzio Autostrade Pirrone, altro che petizione), non si può che rabbrividire e indignarci per quanto ancora i Messinesi devono sopportare.
Confido a questo punto, pertanto – conclude Gioveni – nell’autorevolezza, nei poteri e nella sensibilità del Prefetto Ferrandino, perché a fronte di un ordine pubblico fortemente compromesso, possa rappresentare nelle opportuni sedi romane ciò che purtroppo questo sindaco non è mai riuscito a fare ».