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Bisconte: un villaggio da risanare

Bisconte: un villaggio da risanare

La situazione del villaggio di Bisconte torna nuovamente alla ribalta. Si tratta di uno dei villaggi più popolosi della città, poco distante dal centro cittadino. Allo stato attuale però, è distante anni luce da una condizione dignitosa di vivibilità. A fa il punto sulla questione è il consigliere della III circoscrizione, Alessandro Cacciotto che elenca sei problematica relative al villaggio: una volta risolte, secondo il consigliere, Bisconte avrebbe un’immagine completamente diversa.

In primo luogo Cacciotto parla del torrente Bisconte-Catarratti: spot elettorale della politica degli ultimi decenni, il torrente è sempre lì, con i suoi problemi, ma anche con i grandi rischi. “Negli ultimi mesi – scrive il consigliere – grazie ad un’accelerazione da parte dell’assessore Regionale Croce, sembra che le cose stia andando per il verso giusto ma bisogna monitorare e nel frattempo garantire la pulizia dell’alveo torrentizio che certamente desta non poche preoccupazioni”.

Altra tematica importante è il risanamento. Nel 2005 sono state demolite tante baracche; la zona, inserita nell’ambito C del risanamento prevedeva, oltre la copertura del torrente, la realizzazione di 112 alloggi di E.R.P. oltre ad un parco di quartiere. “Sono trascorsi tantissimi anni, la zona sembra assomigliare ad una vera favelas messinese. – continua Cacciotto – L’I.A.C.P. si è limitato a recintare la zona, le cui lastre assai spesso vendono divelte per scaricare materiale di ogni genere, eternit su tutti. La zona è una bomba tossica pronta ad esplodere ed un rischio igienico sanitario altissimo. Anche qui, è necessario che l’Amministrazione prenda una posizione e riprenda un dialogo con l’I.A.C.P. e la Regione”.

Come non parlare poi dell’ex caserma militare diventata una baraccopoli di raccolta dei migranti, e dell’ex polveriera, una struttura ottocentesca ridotta a letamaio, discarica e rifugio per gatti e topi. Attualmente la struttura appartiene al Demanio Militare ed è in atto un processo di dismissione.

Si conclude con l’ex autorimessa Poste. Da anni questa struttura è chiusa. Nel 2004 il Comune tentò di acquistare la struttura di proprietà delle Poste Italiane ma, non se ne fece poi nulla. Sarebbe anche qui necessario, che l’amministrazione Comunale interagisse con le Poste Italiane per capire come “prendersi” la struttura e “regalare” un’altra importante opera alla città.

Infine sembrerebbe, il condizionale è d’obbligo che finalmente si possa intervenire a Bisconte per un nuovo impianto di pubblica illuminazione a led. Disarmante l’abbandono subito dal Villaggio anche sotto questo profilo.

Questi sono soltanto alcuni dei problemi di Bisconte. In mezzo ci stanno i problemi noti: sporcizia, mancanza di cura del verde pubblico, strade dissestate, la piazza del quartiere che dovrebbe rifarsi il look, sottoservizi inefficienti. “Insomma, ‘carne al fuoco’ non ne manca. L’auspicio è che l’amministrazione si svegli. Le periferie – conclude Cacciotto – si aspettavano molto di più da quel sindaco scalzo che prometteva una politica dal basso”.

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