Breaking News
Home / Cultura / Arte e Libri / Mostra fotografica di Nidaa Badwan all’Orto Botanico
Mostra fotografica di Nidaa Badwan all’Orto Botanico

Mostra fotografica di Nidaa Badwan all’Orto Botanico

A partire da questa mattina e fino a lunedì 9 ottobre 2017, nell’insolita cornice dell’Orto Botanico “Pietro Castelli” di Messina è possibile visitare la mostra fotografica intitolata “100 Giorni di Solitudine” di una giovane artista palestinese, Nidaa Badwan.
L’evento, organizzato in collaborazione con il Laboratorio Psicoanalitico Vicolo Cicala e il Comitato imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Messina, rappresenta una gran bella eccellenza messinese di cui andare fieri. La mostra, infatti, dalla città dello Stretto volerà alla volta di “Maxim Gorki” Theather di Berlino.

Nel corso della conferenza di presentazione, Nidaa ha raccontato la sua tragica parabola di ragazza palestinese, stretta nella morsa del fanatismo dei miliziani di Hamas, (l’organizzazione paramilitare che si batte per l’istituzione dello Stato palestinese, ndr) che le imponeva l’uso del velo, censurando la sua arte. Incarcerata per otto giorni e costretta a subire pesanti violenze, ha capito che l’unico modo per riuscire ad esprimersi era restare chiusa in casa, trasformando la sua stanza nell’unico spazio vitale in cui essere veramente artista e donna.

Da questa sorta di “clausura” indotta vengono fuori i suoi scatti in cui non si può non riscontrare un rimando alle opere di Caravaggio dove la luce è protagonista indiscussa e combacia perfettamente con le tenebre, in una sorta di realismo drammatico che avvince e conquista.

Quando grazie a padre Ibrahim Faltas, sacerdote cattolico di Gerusalemme e mediatore influente, riesce a lasciare Gaza, la sua vicenda oltrepassa gli angusti confini palestinesi, fino ad arrivare al New York Times e al nostro Corriere della Sera che si appassionano a raccontare la sua parabola artistica e personale.

Nidaa ha collaborato con l’università di San Marino per un progetto incentrato sul design, realizzando anche diversi workshop fotografici e ha dichiarato: “Con l’arte noi riusciamo a capire chi siamo veramenteL’arte è dentro di noi. Tutto ciò che ho fatto, l’ho fatto non solo per salvarmi, ma anche per salvaguardare l’energia che avevo dentro di me”.

Nidaa è sposata con Francesco e vive in Italia. Negli ultimi tempi ha aiutato il sindaco del paese in cui risiede a salvare le casine di book-sharing (presenti anche a Messina, ndr), spesso distrutte dal vandalismo di chi non ha ancora imparato ad amare il piacere della lettura e dell’arte.
Io ho cercato di capire cosa mancava – ha proseguito l’artista – Volevo salvare questo progetto poiché, in quanto artista, mi piace cambiare e cambiare in meglio. Voglio far appassionare i ragazzi alla lettura, alla fotografia, al teatro, all’arte in generale “.

Le fotografie di questa giovane ma talentuosa artista colpiscono perché raccontano una quotidianità disagiata, mesta e sofferta, ma al tempo stesso accentuano il ruolo “salvifico” della luce, la stessa che dato la forza all’artista di non arrendersi al fanatismo e a non rinunciare ad essere se stessa. Due dei suoi fratelli sono autistici e non l’hanno mai abbandonata, anzi sono stati suoi alleati preziosi: “Mio fratello è stato sempre con me – ha raccontato – Aspettava le 4 del mattino perché mi svegliassi e potessi cogliere quel colore particolarissimo del sole all’alba nonostante non riesca bene ad esprimersi. Sono potuta così entrare anch’io nel suo mondo e il disegno è stata l’unica forma di comunicazione tra noi”.

In una foto non presente nell’esposizione di oggi Nidaa è ritratta mentre zittisce un gallo nero che nella cultura mediorientale rappresenta l’uomo nella sua aggressività e forza fisica. Sarà venduto ad un’asta i cui proventi finanzieranno la realizzazione di un centro delle arti, una sorta di laboratorio a tutto tondo per i più giovani.
Dentro ognuno di noi, infatti, c’è una luce che scalcia e fa rumore, rifiutandosi di soccombere a causa degli abusi, dell’ignoranza e della violenza.

Seguici e condividi:

Lascia un commento

Torna su