Ieri il Commissario straordinario della città metropolitana di Messina Francesco Calanna ha incontrato i sindacati presso Palazzo dei Leoni.
Oggetto principale dell’incontro l’ipotesi di dichiarazione di dissesto finanziario dell’ente. Sul tema è stata evidenziata da più parti, ed in particolare dallo stesso Calanna, una posizione di rottura rispetto a quella precedentemente assunta come inevitabile dall’ex sindaco metropolitano Accorinti e dai suoi collaboratori.
L’incontro è stato avviato dall’intervento del Segretario generale della città metropolitana Maria Angela Caponnetti, la quale ha effettuato una disamina sulla situazione finanziaria dell’ente, mettendo poi a fuoco le potenzialità della realtà amministrativa ad esso collegata. Realtà che per il Segretario presenta delle caratteristiche tali da poterlo rendere un punto di riferimento per lo sviluppo del territorio provinciale.
Il dibattito si è poi sviluppato dando spazio agli interventi delle varie sigle sindacali presenti. Come quello di Roberto Lombardo (rappresentante della CGIL-Funzione Pubblica) il quale ha sostenuto la necessità di fare in modo che tutti i livelli istituzionali evitino il dissesto della città metropolitana “assicurando la massima collaborazione in un processo di concertazione condivisa”; o quello di Santino Paladino, del sindacato CSA, che ha affermato come a suo avviso “sarà fondamentale contrattare un assestamento di bilancio, con la futura amministrazione regionale senza tralasciare le tutele legali avviate nelle scorse settimane attraverso il ricorso al Tar del Lazio e finalizzate all’ottenimento della sospensiva del prelievo forzoso”.
Tratto comune degli interventi la convinzione di portare avanti una battaglia collettiva, in sinergia con le istituzioni per impedire, appunto, il verificarsi della dichiarazione di dissesto.
E proprio il “prelievo forzoso” (che solo per la città metropolitana di Messina relativamente all’anno 2017 ammonta a circa 25 milioni di euro, ndr) sembra assumere una rilevanza primaria in merito alla questione della dichiarazione di dissesto.
Sul tema si erano espresse così Cgil, Cisl e Uil in occasione delle manifestazioni indette già ad inizio ottobre: “un atto non solo incostituzionale ma pericolosissimo. Questa situazione impedisce il pagamento degli stipendi ai lavoratori e l’erogazione dei servizi ai cittadini quali scuole, manutenzione delle strade e assistenza ai disabili. In questo modo, inoltre, i Liberi consorzi non riescono a chiudere i bilanci e rischiano il dissesto finanziario”.
A confermare ulteriormente la centralità della questione, lo stesso Calanna che ha dichiarato come il ricorso al Tar del Lazio (presentato dal Commissario del Consiglio metropolitano Filippo Romano) rappresenti “un’affermazione d’orgoglio” per l’autonomia dell’ente e racchiuda “un’alta valenza politica”.
In aggiunta a ciò il Plenipotenziario di Palazzo dei Leoni ha confermato la volontà dei sindacati di dare luogo ad un percorso sinergico a tutela dell’ente metropolitano affermando che “è importante portare avanti una battaglia collettiva e la concertazione con i sindacati rappresenta un punto di partenza fondamentale”.
“Sul dissesto sono profondamente convinto che sia una soluzione da evitare” ha proseguito il neo Commissario che ha inoltre indentificato il processo di messa in opera del “Masterplan” come strumento attraverso cui promuovere il rilancio dell’ente: “Palazzo dei Leoni non ha debiti e sarà importante realizzare una struttura che si avvalga delle competenze interne per sviluppare i contenuti del Masterplan. In tal senso sarà determinante una concertazione sui grandi temi di sviluppo per evitare che gli interventi siano determinati senza un piano di programmazione armonico.
E a chiusura del cerchio Calanna aggiunge “sarà pertanto fondamentale costruire un forum di partenariato economico-sociale per individuare strategie e processi di sviluppo. L’idea di un ufficio speciale per il Masterplan rappresenta un percorso virtuoso”.