Ieri mattina sono stati proiettati i filmati dello schianto che ha ucciso la giovane Lorena Mangano, deceduta in un incidente stradale in via Garibaldi nel giugno 2016, nel bel mezzo della seconda udienza d’appello in tribunale. Dopo tutti gli interventi resi dalle parti civili, è spuntata una nuova testimone che potrebbe ribaltare le sorti del processo con le sue dichiarazioni.
Si tratta di una passeggera di una delle auto che si trovavano nelle vicinanze durante l’incidente, e i cui guidatori sono già stati ascoltati nel corso del procedimento di primo grado, una sorta di supplemento di indagini difensive che è stato portato avanti dall’avvocato Filippo Pagano, uno dei legali che assiste i familiari di Lorena, in relazione a una trasmissione degli atti al pm, disposta in primo grado dal G.U.P. Salvatore Mastroeni, per valutare un’eventuale falsa testimonianza.
In questo faldone il legale ha rintracciato alcune dichiarazioni che ritiene interessanti dal punto di vista probatorio. Si sono ovviamente opposti al deposito di questo verbale i difensori che assistono i due imputati, Gaetano Forestieri e Giovanni Gugliandolo, gli avvocati Salvatore Silvestro e Pietro Luccisano, che si sono trovati d’accordo su un’eventuale deposizione della ragazza in aula.
La Corte d’appello si è riservata la decisione; la giornata di ieri è servita soprattutto a coloro che si sono costituiti parte civile, ovvero tutti i familiari di Lorena, per poter dire la loro. Il padre, la madre, i fratelli e la cognata, che sono rappresentati dagli avvocati Filippo Pagano, Francesco Rizzo e Roberto Argieri, e poi l’associazione Vittime della strada, con l’avvocato Rodolfo Nesci, e due dei passeggeri dell’auto guidata da Lorena.
” Con i legali di parte civile è stato possibile ricostruire l’intera sequenza dei filmati da dove emerge in maniera chiara – hanno spiegato – che Forestieri e Gugliandolo stavano gareggiando. “
L’accusa si è già espressa il 10 ottobre scorso e il sostituto Procuratore Giudiziario Felice Lima ha chiesto la conferma delle pene per i due imputati.
Tutto è rimandato al 12 febbraio 2018.