Nel 28° anniversario della Convenzione sui diritti del fanciullo, il consigliere comunale Libero Gioveni ricorda che da 16 mesi il Comune di Messina risulta scoperto della preziosa figura del “Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” (prevista dalla Legge n. 112 del 12 luglio 2011) rivestita fino al luglio 2016 dalla dott.ssa Maria Baronello, che era stata nominata dal Consiglio Comunale nell’aprile 2014.
Gioveni, fattosi già promotore in Aula di un ordine del giorno per la nomina di questa figura istituzionale, adesso, insieme alla presidente della Commissione servizi sociali Rita La Paglia e all’intero organo consiliare, ha riportato a galla questa “vacatio”.
Il Consigliere ricorda che il Garante ha il compito di promuovere e sostenere il rispetto e la garanzia dei diritti di cui i minori sono titolari, tutela il diritto alla famiglia, all’educazione, all’istruzione ed alla salute, e segnala alle autorità giudiziarie e agli organi competenti chiunque commetta abusi contro i minori.
Tra l’altro le relazioni della dimissionaria dott.ssa Baronello si erano rivelate particolarmente rilevanti in merito alla gestione generale dei minori nella nostra città.
“Diverse le criticità evidenziate nelle sue relazioni – ricorda l’esponente del gruppo Misto – per le quali non si può non esprimere preoccupazione per un decadimento sociale sempre più vertiginoso della nostra città rispetto al quale, quindi, si ha il dovere di intervenire”.
“Il Garante – prosegue Gioveni – aveva per esempio evidenziato la ridotta presenza di professionalità nel settore (ci sono solo 18 assistenti sociali, di cui 4 part-time, a fronte di più di 100 di ruolo a Catania e Palermo), anche se questo problema si sta tentando di arginare con le assunzioni previste con i fondi PON, il cui bando scade proprio oggi”.
Gioveni inoltre evidenzia come il Garante avesse confermato alcune delle criticità da lui stesso segnalate quali il mancato rispetto da parte della città di Messina dei parametri stabiliti dal trattato di Lisbona in merito agli asili nido. Il trattato fissa infatti al 33% la percentuale di bambini verso i quali (nella fascia di età da 0 a 3 anni) deve essere garantita assistenza pubblica negli asili nido.
“Su 8544 bambini in questa fascia d’età – prosegue il consigliere – più di 2800 dovevano essere ospitati nei Nidi comunali e invece nei soli 3 asili nido presenti in città (Camaro, San Licandro e Giostra a cui si aggiungerà il micro nido di Palazzo Zanca) sono presenti solo 94 bambini, ossia appena l’1%”.
Il Garante aveva evidenziato peraltro come tutta la zona Sud della città risultasse scoperta, aggiungendo che gli asili nido non devono essere considerati “servizi a domanda individuale”, bensì riconosciuti come prima importante risposta al diritto all’educazione e allo sviluppo.
Un’ulteriore segnalazione riguardava le altre fasce d’età (4-12 e 13-18) che contano circa 32.000 fra bambini e adolescenti. In proposito la Baronello aveva evidenziato il numero insufficiente di CAG (Centro Aggregazione Giovanile, ndr) nel territorio che tra l’altro, stando all’intervento del Consigliere Gioveni “non sono stati né migliorati né potenziati, nonostante 1 milione e 87.000 euro stanziati con i fondi TASI del 2015 “di cui non si ha ancora certezza dell’utilizzo”.
“Insomma – conclude Gioveni – fra le tante emergenze di cui occuparsi ci sarebbe anche quella sociale relativa ai minori, non meno importante fra quelle su cui l ’Aula dovrà pronunciarsi in questo scorcio di fine mandato”.