“Le file di questi giorni negli uffici postali in vista della scadenza del saldo TARI 2017 mi fanno venire in mente l’ordine del giorno presentato dal sottoscritto in Consiglio Comunale e approvato dall’Aula il 21 ottobre 2015 che poteva davvero rivoluzionare il sistema dei tributi nella nostra città, ma come tutti gli atti di indirizzo votati in Aula, anche questo per l’Amministrazione è rimasto lettera morta”.
Apre così la sua nota il consigliere comunale Libero Gioveni. Questi aveva appunto proposto l’istituzione di un servizio telematico per tutti i cittadini che consentisse di verificare e gestire la propria posizione tributaria e patrimoniale col Comune di Messina che però non è stato mai sviluppato. Gioveni però sollecita ancora l’Amministrazione ad adempiervi.
“Si tratterebbe – ricorda il consigliere – di gestire direttamente da casa davanti a un PC e senza dover fare più file agli sportelli, le proprie posizioni sulla TARI, ex Tares e Tarsu, IMU, ex TASI, accedere alle informazioni e ai dati catastali, gestire i canoni di locazione degli immobili e (se sarà tecnicamente possibile) anche le bollette Amam”.
Gioveni prosegue la sua nota segnalando come in Italia vi siano già alti comuni che hanno adottato sistemi simili e insiste sulla necessità che anche Messina vi si adegui, anche per non rimanere ancorata a pratiche obsolete.
Nella sostanza, a quanto si evince dalla nota, si tratterebbe di un sistema informatico che consentirebbe l’aggiornamento costante delle banche dati, così da permettere al cittadino di conoscere in tempo reale la propria posizione (scadenze, debiti, morosità, rimborsi, aumenti dei canoni ecc.). Inoltre, questo sistema, consentirebbe all’Ente di contrastare più facilmente l’evasione fiscale e permetterebbe, in fine, anche di eliminare le lunghe code che solitamente si formano agli sportelli dei vari uffici.
“Tale sistema – conclude Gioveni – da un lato, consentirebbe ai cittadini di produrre anche on line eventuali autocertificazioni e pagamenti, accedere alle informazioni e richiedere rimborsi se dovuti, dall’altro, consentirebbe all’Ente di avviare un percorso che potrebbe portare anche ad avere per ognuno dei contribuenti una “Cartella Unica dei Tributi”.