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Arbitro aggedito al Fresina di Sant’Agata Militello

Arbitro aggedito al Fresina di Sant’Agata Militello

Il calcio, si sa, è lo sport più visto e praticato al mondo, ma purtroppo anche il più violento, non nelle fasi di gioco, ma nei continui fatti di cronaca che si verificano dopo le partite.

In serie A il caso Lazio non è sicuramente un buon esempio per tanti promettenti calciatori e dirigenti.

Tare, dirigente Lazio, che si scaglia contro l’arbitro a fine partita, le dichiarazioni al veleno, la testata di Immobile a Burdisso e la minaccia di ritirare la squadra dal campionato. Tutto questo sotto i riflettori di tanti appassionati che credono in questo meraviglioso gioco.

E di questi episodi tutti ne parlano.

Riavvolgiamo il nastro di qualche giorno; Marcello Nicchi, Presidente AIA, nella visita ufficiale alla sezione di Barcellona Pozzo di Gotto, per i quaranta anni dell’importante attività, ha manifestato il suo malcontento per le continue aggressione agli arbitri e ha dichiarato/minacciato se si verificassero altri episodi non manderà più arbitri sui campi di calcio.

Le parole di Nicchi, a quanto sembra, non sono arrivate a Sant’Agata Militello dove si giocava, il 9 dicembre, una partita di 3^ Categoria tra Nuovo Sant’Agata e Real Torre.

I fatti: l’arbitro Giovanni Saccà della sezione di Barcellona Pozzo di Gotto, decretava 5’ di recupero, al 92’ il Real Torre pareggiava la partita. Due minuti dopo il portiere della squadra locale, Benedetto Scolaro, colpiva con un calcio al fianco un giocatore avversario, l’arbitro espelleva il portiere e mentre scriveva sul taccuino la decisione presa a sua volta veniva colpito da un violento pugno in faccia dallo stesso portiere.

Nonostante l’arbitro cercava di scappare veniva inseguito dal n° 0 che cercava di ri-colpirlo.

Per fortuna, grazie alla collaborazione dei calciatori delle due squadre, l’arbitro riusciva a raggiungere lo spogliatoio, ma dolorante e scioccato dall’accaduto non rientrava in campo e si recava al Pronto Soccorso di Milazzo per le cure.

Di questo fatto nessuno ne parla e la cosa ci fa molto male.

L’arbitro è un uomo e come tale avrebbe potuto sbagliare qualche decisione, ma sicuramente la violenza non è la soluzione al problema.

Cosa avrà detto Nicchi al Presidente della sezione di Barcellona Pozzo di Gotto Francesco D’Anna di questo fatto increscioso accaduto dopo pochi giorni dalla sua dichiarazione/minaccia?

Questo non lo sapremo mai…ma vogliamo ricordare a tutti che il gioco del calcio è bello da vedere durante i minuti giocati, nell’espressione del calciatore che fa gol, nella disperazione dei calciatori che non vincono, nella voglia di migliorarsi.

Il giovane arbitro che va ad arbitrare sui campi di 3^ categoria o l’arbitro che dirige le partite di serie A devono essere aiutati dagli stessi protagonisti, che sono i calciatori e i dirigenti, e molte volte un dialogo sereno serve di più che di un atteggiamento minaccioso.

Sperando che sia l’ultimo fatto di cronaca dichiaro ancora una volta W il Calcio e attenzione, cari dirigenti e calciatori, perché io ero presente durante le dichiarazioni/minacce di Marcello Nicchi e mi sembravano molto serie.

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