La società Messinambiente ha acquistato 120 cassonetti destinati alla copertura delle zone sfornite di essi ed all’aggiornamento dei modelli ormai inservibili.
Alcuni sono stati già posizionati sul viale San Martino e a breve ne verranno posizionati in via Garibaldi, questi a sostituirne altri già presenti.
Soddisfazione espressa dall’Amministrazione comunale per il piccolo progresso ottenuto, ma attorno a Messinambiente la situazione resta complessa. È di giorno 11, appunto, la notizia della spaccatura interna tra le sigle sindacali riguardo l’accordo tra la società e l’Amministrazione per il passaggio dei dipendenti da Messinambiente alla neonata Messina Servizi Bene Comune.
L’accordo, sottoscritto lo scorso 4 dicembre dalla CGIL, infatti, non è stato firmato da Cisl, Uil e Fiadel, motivo per cui il destino di 500 dipendenti dell’azienda resta ancora ignoto.
L’astensione delle 3 sigle è originata, in particolare, dalla poca chiarezza in merito al tema del TFR (trattamento di fine rapporto, ndr), che verrebbe versato dal Comune e non dalla società e dai dubbi ancora presenti sulle generali modalità di transito dei lavoratori da una società all’altra, soprattutto in relazione alla risoluzione dei contenziosi attualmente in atto con Messinambiente. Questi andrebbero infatti “chiusi” dai lavoratori che si precluderebbero la possibilità di rivalersi in futuro su Messinaservizi. Sul tavolo, in ultimo anche la questione delle ferie non godute.