Sono sempre di più i ritardi in materia di pubblica illuminazione. A denunciare la situazione è il consigliere comunale Libero Gioveni: “Il Dipartimento non soddisfa le legittime richieste di intervento della cittadinanza provenienti dalle più disparate zone della città. Più di un anno fa avevo presentato una dettagliata interrogazione in merito alla mancata scelta da parte di Palazzo Zanca di affidarsi a Consip nella gestione e manutenzione degli impianti”.
E’ ormai sotto gli occhi di tutti che l’attuale ditta non sta adempiendo ai suoi compiti e dal Dipartimento giungono spiegazioni assurde, quasi a giustificare, sottolinea Gioveni, che ci siano zone o cittadini di serie A e altri di serie B. “Ci sono zone al buio da mesi, soprattutto viuzze dove vivono anziani che magari venivano illuminate da singoli punti luce che, una volta spente improvvisamente, fanno piombare le stesse viuzze nelle tenebre” scrive il consigliere in una nota.
“L’adesione a Consip avrebbe permesso, in condizioni di assoluta trasparenza, tempistiche di attuazione molto brevi e costi di gara e di progetto completamente nulli (a differenza di qualsiasi altra soluzione) visto che la gara viene esperita a monte con bando europeo dal Ministero” rimarca il consigliere.
“Vi era stata l’anno scorso – prosegue l’esponente del gruppo Misto – una proposta ufficiale per l’attivazione del Servizio Luce 3 Consip da parte della società aggiudicataria della gara europea indetta, appunto, da Consip S.p.A. per il lotto “Sicilia”; proposta consistente nella fornitura di energia elettrica, manutenzione ordinaria, preventiva e correttiva degli impianti e comprensiva anche dell’investimento per efficientamento energetico di tutto il parco lampade del comune in tecnologia LED con prezzi che sembravano molto vantaggiosi per l’amministrazione in quanto onnicomprensivi anche dell’energia elettrica. – continua ancora Gioveni – Dall’analisi della proposta emergeva un risparmio considerevole di circa 700.000 euro l’anno per 9 anni per l’amministrazione anche rispetto ai soli costi energetici attualmente sostenuti per l’esercizio degli impianti nelle condizioni in cui sono: ciò, quindi, avrebbe permesso anche l’utilizzo delle sole somme ipotizzate in Bilancio per la sola energia, con l’investimento (a costo zero per l’amministrazione) da parte della stessa società volto all’efficientamento energetico completo degli impianti composti da più di 25.000 punti luce”.
Inoltre con l’affidamento a Consip non sarebbe stato necessario più bandire alcuna gara di appalto o redigere alcun tipo di progetto, senza considerare che alla fine del contratto gli impianti efficientati sarebbero rimasti di proprietà del comune che, quindi, avrebbe usufruito direttamente anche dell’ulteriore importante risparmio energetico.
“Insomma – conclude amaramente Gioveni – a causa dell’atteggiamento autolesionistico e testardo di questa amministrazione che all’epoca replicò con una non proprio convincente relazione tecnica, i cittadini si ritrovano adesso a pagarne le conseguenze sulla loro pelle”.