Il prossimo 9 novembre, presso il tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, comincerà il processo relativo all’inchiesta “Riciclo”, condotta dalla guardia di finanza e dalla Procura di Barcellona in merito ai rapporti tra il Comune di Mazzarrà Sant’Andrea e TirrenoAmbiente, la società che gestiva la relativa discarica.
Protagonisti della vicenda l’ex sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea, Salvatore Bucolo, insieme a Giuseppino Innocenti, Giuseppe Antonioli, Antonio Crisafulli e Lorenzo Piccioni, figure che nel tempo si sono succedute nelle posizioni di vertice all’interno della Tirreno Ambiente. Questi ultimi, peraltro, già arrestati nel 2015 ad eccezione di Crisafulli.
Peculato e corruzione, queste le ipotesi di reato sulla base delle quali il GUP di Barcellona, Fabio Processo, ha disposto il rinvio a giudizio.
Stando alle ipotesi della Procura, il nucleo centrale della vicenda sarebbe rappresentato dal mancato incasso da parte del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea delle quote di “equo indennizzo“ che tutti i comuni che si appoggiano alla discarica di Mazzarrà (una delle più importanti delle territorio siciliano) sarebbero stati tenuti a pagare, per finanziare le “opere di mitigazione ambientale“, di contorno all’attività della discarica.
La procedura prevedeva che l’importo venisse riscosso dalla Tirreno Ambiente, che poi lo avrebbe dovuto girare entro 30 giorni al Comune.
In questo senso l’accusa ha contestato gli accordi relativi ai piani di rientro per le somme che la società doveva al Comune. In altre parole, il fatto che il Comune non avrebbe incassato tale indennizzo, o lo avrebbe incassato in maniera “anomala”.
Anomalia che pare sia stata generata scientemente, poiché il sindaco avrebbe avuto degli interessi affinché ciò accadesse.
Sempre secondo l’accusa , infatti, nel 2013, Bucolo avrebbe promosso ed adottato una delibera con la quale si riduceva l’importo della tassa dovuta per tonnellata di rifiuto dai comuni che usufruivano della discarica. Pare inoltre che per agevolare la ricezione di tale delibera Bucolo abbia ricevuto dagli amministratori della società somme che ammonterebbero a circa 33.000 euro.
Si attende ora il prossimo 9 aprile per accertare l’eventuale responsabilità relativa al danno che sarebbe stato provocato al Comune di Mazzarrà.