Nel corso di una conferenza stampa oggi a Palazzo Zanca, il vicesindaco e assessore all’Energia, Gaetano Cacciola, alla presenza dei partner istituzionali, ha illustrato “Una scuola in grado di educare ad un futuro comune e sostenibile” ed il concorso “Uno smartphone per amico?”.
L’iniziativa è finalizzata alla divulgazione di nuove conoscenze scientifiche e tecnologiche e alla sensibilizzazione degli alunni delle scuole primarie e secondarie di I grado, sui temi connessi con l’ambiente, l’energia, le nuove tecnologie e lo sviluppo sostenibile del pianeta.
L’ambiente e le risorse naturali sono tra le tematiche maggiormente dibattute dalla cronaca quotidiana e le continue e preoccupanti emergenze ambientali hanno contribuito, pur nella negatività degli eventi, a far nascere una coscienza ambientale nelle grandi masse.
In questo quadro, la gestione dell’ambiente si manifesta come una priorità assoluta e da questa esigenza trae spunto il progetto.
La città di Messina, nel 2015, ha completato il processo di formazione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile (PAES). Il documento è stato definitivamente approvato e inviato alla Commissione Europea ottenendone la definitiva validazione con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 22% entro il 2020.
“L’obiettivo si raggiunge – ha dichiarato il vicesindaco Cacciola – attraverso la programmazione di azioni mirate, all’efficientamento energetico ed all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. L’azione principale di confronto con la città è stata avviata con la creazione di uno sportello permanente sulle tecnologie per l’efficienza energetica e l’uso delle fonti rinnovabili che punta a diffondere la cultura energetica, le buone prassi e di contribuire a raggiungere la riduzione sulle emissioni totali sul territorio.
“Occorre sensibilizzare gli studenti alle nuove problematiche planetarie – ha proseguito Cacciola – informarli sulle soluzioni che la scienza e l’innovazione tecnologica mettono a disposizione per promuovere lo sviluppo sostenibile. Sino ad oggi hanno aderito all’iniziativa cinque istituti comprensivi G. Catalfamo, E. Drago, Boer – Verona Trento, S. Margherita e S. D’Acquisto, per un totale di 480 partecipanti”.
Inoltre a seguito di riflessioni e confronti nell’ambito dello Sportello Energia, è nata l’idea di associare al progetto un monitoraggio dei livelli di inquinamento elettromagnetico a radiofrequenza presenti nelle scuole pubbliche che hanno aderito all’iniziativa.
In proposito si è deciso di affiancare a questa discussione anche quella affine, relativa all’utilizzo degli smartphone. Non solo in funzione dell’impatto ambientale che, a livello di inquinamento elettromagnetico, può essere causato dagli impianti di telecomunicazione, ma soprattutto in considerazione del rapporto sempre più stretto che si ha con questo tipo di strumento e che, in particolare per i più giovani, rischia di assumere connotati malsani.
Considerato infatti come lo smartphone assuma quasi i connotati di un “prolungamento dei propri organi di senso e delle proprie opportunità comunicative”, esiste la possibilità che, in un periodo particolarmente difficile della vita quale quello dell’adolescenza, ma non solo, il telefonino diventi un oggetto su cui canalizzare uno stato di disagio (affettivo, relazionale, ecc…).
Pertanto, allo scopo di orientare verso un rapporto equilibrato con il cellulare, nasce l’esigenza di integrare il progetto affrontando il fenomeno complesso della dipendenza al cellulare tramite un concorso a premi, “Uno smartphone per amico?”, proposto agli alunni delle scuole.
La logica è quella di invitare i bambini e i ragazzi a confrontarsi sull’uso del telefonino e le realtà territoriali in cui vivono al fine di realizzare dei progetti che abbiano come punto di riferimento la tutela e conservazione dell’ambiente, il risparmio energetico e lo sviluppo sostenibile.