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Ancora problemi per MessinAmbiente: sequestrati 2,6 milioni di euro

Ancora problemi per MessinAmbiente: sequestrati 2,6 milioni di euro

Ennesima controversia che va ad acuire le tensioni relative al già intricato percorso che stà affrontando negli ultimi tempi MessinAmbiente.

Oggi, infatti, la Guardia di Finanza ha notificato al liquidatore di MessinAmbiente, Giovanni Calabrò, il sequestro preventivo di oltre 2 milioni e mezzo di euro, disposto dal GIP Mastroeni che ha accolto la richiesta della sostituto procuratore Roberta La Speme.

Il sequestro, scattato a seguito di una segnalazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, è dipeso dal mancato versamento dell’IVA relativa al 2015, anno in cui Calabrò venne posto alla guida dell’azienda.

Nei fatti il sequestro ha coinvolto solo marginalmente MessinAmbiente, alla quale sono stati sequestrati circa 170 mila euro, mentre la parte più consistente del sequestro ha colpito direttamente Giovanni Calabrò, in quanto responsabile della società all’epoca dei fatti.
A quest’ultimo sono state poste sotto sequestro preventivo “tutte le disponibilità finanziarie costituite da somme di denaro liquidò, conti correnti bancari o postali, libretti al portatore o nominativi, sia bancari e postali”.

In proposito la società e Calabrò, che alla notizia del sequestro ha risentito di un malore che lo ha costretto a sottoporsi alle cure dei medici dell’ospedale Piemonte, si sono detti certi del fatto che si tratti di un errore di conteggio da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Già lo scorso giugno era scattato un sequestro relativo al mancato versamento dell’Iva nel 2014 a seguito del quale furono bloccati i conti di Calabrò, in quell’occasione però il Tribunale del riesame accolse ricorso dei suoi legali annullando il tutto.

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