Si è tenuta lo scorso sabato la direzione provinciale del PD messinese, all’ordine del giorno le elezioni nazionali fissate per il prossimo marzo.
Sul tema, dopo tre ore di appassionato dibattito, è stato redatto un documento recante i criteri in base ai quali i membri del partito attivi sul territorio desidererebbero vedere scelti i candidati, specialmente quelli locali.
“Candidature – si legge nel documento – caratterizzate dai valori della militanza, della lealtà e della coerenza verso il Partito ed i suoi valori fondativi, nonché dalla competenza e dal consenso”.
Ad emergere con forza, infatti, la stanchezza nei confronti di un sistema che non consente più ai suoi sostenitori di riconoscersi nei propri rappresentanti. Da qui “dopo anni di mortificante commissariamento”, la voglia di rinnovo della classe dirigente interna.
Per raggiungere questo scopo è stato dato mandato al segretario provinciale Paolo Starvaggi di “interloquire con le segreterie regionale e nazionale del partito, rappresentando la volontà degli iscritti della federazione di Messina di potersi riconoscere ed avere la possibilità di sostenere candidature fortemente rappresentative del territorio”.
“Per queste ragioni – si legge ancora nel documento –, non potranno essere condivise ne sostenute con forza, entusiasmo e convinzione, candidature plurinominali e uninominale estranee al territorio, o peggio imposte al territorio pur da comprensibili esigenze di partito, e che comunque non ne costituiscano naturale espressione”.
Toni da ultimatum dunque che, sebbene le speranze per cui tali istanze vengano accolte dagli organi centrali del partito siano sufficientemente tenui, anche tra gli stessi redattori del documento, sono serviti ai membri del PD messinese per mandare un chiaro messaggio alla compagine nazionale.