Ieri, giovedì 25, a pochi giorni dall’inizio dei lavori, il Genio Civile ha imposto uno stop all’iter per l’avvio dei lavori relativi alla riqualificazione di via Don Blasco.
Nel documento emanato dall’Ente, a firma dell’Ingegnere Capo Leonardo Santoro, viene segnalato come le ragioni dello stop siano da imputare principalmente a due fattori: l’assenza dei nulla osta “idraulico fluviale” e “marittimo”, entrambi propedeutici all’ottenimento dell’autorizzazione sismica, in funzione degli effetti che questi ultimi potrebbero avere sul “dimensionamento strutturale” del progetto nel suo complesso.
Lo stop però non è originato da sole questioni di carattere burocratico, quali l’assenza delle autorizzazioni di cui sopra. Nella nota del Genio Civile, infatti, vengono anche segnalate carenze di carattere tecnico, sotto il profilo del rischio sismico.
In particolare è stata segnalata “l’assenza delle dovute verifiche sismiche delle strutture strategiche o rilevanti che vengono interessate dal tracciato stradale”.
Ciò, stando al parere del Genio, rischierebbe di creare serie criticità una volta giunti all’utilizzo “a regime” della struttura viaria o, peggio, di portare in tempi di gran lunga inferiori rispetto alla vita utile dichiarata per il progetto (50 anni), ad una possibile inagibilità delle strutture esistenti su cui la piattaforma in progetto andrebbe ad inserirsi, quali gallerie e ponti ferroviari, oltre a viadotti ed “impalcati” del comune.
Nella peggiore delle ipotesi dunque, il rischio si potrebbe tradurre, già in fase di realizzazione, non solo nella necessità di dover “improvvisare” varianti strutturali, ma soprattutto di incorrere in una interruzione del traffico sia viario che ferroviario.
Questi in sintesi (nel documento vengono evidenziate 30 specifiche criticità da risolvere prima del via libera definitivo alla fase di realizzazione) gli elementi che hanno portato il Genio Civile a “restituire il progetto” all’Amministrazione, così che quest’ultima possa attuarne una “complessiva rielaborazione”.
Per il Comune a questo punto sono due le alternative che si prospettano: rielaborare il progetto seguendo le segnalazioni del Genio Civile, o adire alle vie giudiziarie, presentando ricorso al Presidente della regione Sicilia, al Tribunale Amministrativo Regionale o al Dirigente Generale del Dipartimento Regionale Tecnico presso l’Assessorato Regionale Infrastrutture e Mobilità.