Dovrà tornare in carcere Gaetano Amato, il giudice arrestato ad ottobre a seguito di un’inchiesta su una fitta rete di scambio di materiale pedopornografico sviluppatasi in tutta Italia, da Bolzano a Messina.
Così è stato disposto dalla Cassazione che ha accolto il ricorso della Procura di Messina, revocando, dopo poco più di un mese, i domiciliari concessi ad Amato su richiesta del proprio difensore, l’avvocato Salvatore Silvestro.
Intanto il Consiglio superiore della magistratura ha collocato fuori ruolo il giudice, mentre l’inchiesta principale, denominata Black Shadow e condotta dalla Procura di Trento, si è ulteriormente allargata portando ad una ventina di arresti.
Ulteriormente approfonditi dunque, i contatti del trentottenne di Bolzano, figura centrale nelle indagini, che scambiava materiale pedopornografico con decine di persone in tutta Italia.