I Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito un’ordinanza del G.I.P. del Tribunale etneo che ha disposto misure cautelari nei confronti di 8 persone, tra cui il Sindaco di Acireale.
L’operazione – denominata “Sibilla” – ha portato alla luce 4 diversi episodi di corruzione e turbativa d’asta nella gestione della cosa pubblica.
Un grave episodio di corruzione, come anticipato, ha visto coinvolto Roberto Barbagallo, Sindaco di Acireale, il quale, per favorire la campagna elettorale del suo referente politico, avrebbe spinto due piccoli imprenditori acesi a promettergli il voto, con l’ausilio di un Luogotenente della polizia locale, Nicolò Urso.
Nel dettaglio, il Sindaco avrebbe disposto al Luogotenente di avviare controlli amministrativi nei confronti degli imprenditori al fine di indurli, per evitare la sanzione, ad avvicinarlo. Nella circostanza gli avrebbe chiesto il sostegno elettorale: “maggiuva ‘na cosa elettorale – si legge nell’intercettazione della conversazione tra il Sindaco ed il funzionario di polizia – i due gemellini che hanno il camion posteggiato alla via […] ci puoi andare per farli spaventare […] accussì mi venunu a ciccari.”
Sulla base di queste evidenze, riconducibili al reato di induzione alla corruzione, il GIP ha ordinato la traduzione in carcere del Sindaco, nonché gli arresti domiciliari per il funzionario di polizia compiacente.
Altro episodio contestato riguarda la realizzazione dell’ampliamento del cimitero comunale di Acireale.
Il responsabile della Protezione civile del Comune di Acireale, Salvatore Di Stefano, che ha curato il collaudo dell’opera, avrebbe infatti attestato che l’intervento era stato eseguito a regola d’arte. Tuttavia, nella relativa certificazione, sono state indicate operazioni di verifica strutturale in realtà mai effettuate.
Anzi, dalle indagini è emerso che i quattro verbali di sopralluogo sono tutti stati predisposti nel momento finale della stesura del collaudo dal referente in loco dell’impresa costruttrice, Salvatore Leonardi, con l’ausilio del consulente tecnico dell’impresa stessa, Angelo La Spina.
Per il collaudo, il funzionario pubblico ha inoltre fatturato alla società 6.600 € a titolo di “compenso professionale”, sebbene la legge preveda che al collaudatore sia corrisposta solo una indennità in busta paga, proprio al fine di evitare inopportuni contatti con il privato. La somma ricevuta è stata dunque qualificata come “tangente”.
In base a ciò il GIP ha ordinato la traduzione in carcere del citato Dirigente pubblico, Salvatore Di Stefano, e del referente dell’ATI, Salvatore Leonardi, nonché la misura degli arresti domiciliari per il consulente tecnico Angelo La Spina.
Infine, le indagini hanno avuto ad oggetto alcuni incarichi professionali relativi alla progettazione di impianti sportivi affidati illecitamente dai Comuni di Acireale (CT) e Malvagna (ME) al consulente locale del CONI, Anna Maria Sapienza, e ad un ingegnere catanese, Ferdinando Garilli, sottoposti l’una a custodia cautelare in carcere, l’altro agli arresti domiciliari, per l’ipotesi di “Turbata libertà degli incanti”.
La Sapienza, in seno al citato Comitato, ricopre un ruolo istituzionale di referente per gli Enti locali che intendono richiedere erogazioni pubbliche a favore dello sport: in particolare, esprime un parere tecnico vincolante sulle proposte che le vengono presentate, per poi inoltrarle alla sede romana del Comitato ai fini dell’erogazione del finanziamento.
Tra le proposte validate nel 2017, rientrano anche quelle relative alla riqualificazione della pista di atletica presso il centro sportivo “Tupparello” di Acireale e del campo di calcio di Malvagna (ME).
In entrambi i casi, la Sapienza, in cambio del parere favorevole, ha ottenuto, per il collega Ferdinando Garilli e per sé, l’incarico di redigere il progetto dei medesimi impianti sportivi, retribuito con un compenso rispettivamente di 5.000 € e di 14.300 €, e attribuito con una finta gara al massimo ribasso.
Per dare, infatti, una parvenza di liceità agli affidamenti e risultare formalmente in regola con le prescrizioni dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), i dirigenti degli Uffici Tecnici dei Comuni di Acireale e di Malvagna, di concerto con la Sapienza, hanno finto una ricerca di mercato, inviando richieste di offerta, oltre che al vincitore già prestabilito, ad altri due professionisti di fiducia, già istruiti “a tavolino” sulla percentuale di ribasso da indicare nelle risposte.