Migliorare i collegamenti interni alla città, ma anche, e soprattutto, quelli da e verso di essa, attraverso l’ammodernamento e il potenziamento delle infrastrutture relative alle stazioni ferroviaria e marittima. Obiettivo che vuole essere realizzato parallelamente alla più generale riqualificazione dell’area cittadina che ospita tali strutture, rendendola un nuovo punto di aggregazione sociale.
Questo il fulcro del progetto relativo alla costituzione del cosiddetto “Polo Intermodale”.
Ma osserviamo più nel dettaglio gli aspetti pratici di quest’attività di ammodernamento e riqualificazione.
Innanzitutto uno sguardo ai fondi: come già anticipato nei precedenti articoli, il progetto si suddividerà in due “tronconi” paralleli, uno curato direttamente dal Comune di Messina che ha già a disposizione 4,7 milioni di euro derivanti dal programma “Pon Metro”; l’altro, invece, seguito direttamente da RFI (Rete Ferroviaria Italiana), partner del Comune in quest’iniziativa, che a sua volta ha già reso disponibili 7 milioni di euro.
Impegno economico che, in futuro, potrebbe essere ulteriormente approfondito anche in funzione del progetto “600 stazioni” che vede RFI impegnata nel potenziamento di stazioni ferroviarie di medie dimensioni e rispetto alle quali quella di Messina rappresenta una delle più grandi.
Nel complesso l’area che verrà coinvolta nel progetto è quella che si estende dal Cavalcavia della ferrovia (via Giuseppe Sciva), fino alla stazione marittima, ricomprendendo al suo interno Piazza Stazione.
L’intento è quello di rendere il perimetro di quest’ultima quasi completamente pedonale, lasciando comunque la possibilità di transito per i mezzi pubblici e la possibilità di accesso all’attuale parcheggio adiacente alla biglietteria dei bus SAIS, che potrà essere adibito a parcheggio di sosta breve per permettere l’afflusso ed il deflusso dall’area anche tramite mezzi privati.
Inoltre, nell’intento di lasciare il centro della piazza sgombro dalle rotaie e pienamente godibile, si sta anche valutando l’idea di modificare la posizione della fermata del tram, che verrebbe ricollocata lungo la parte di piazza stazione che costeggia via La Farina.
Obiettivo primario resta quindi quello di incentivare quanto più possibile la “soft mobility”, con la forte volontà di garantire la possibilità di spostarsi a piedi, comodamente ed in sicurezza, tra le varie infrastrutture che, una volta messe in collegamento, andranno appunto a costituire questo nuovo “hub intermodale”.
Le strutture in questione saranno: la stazione ferroviaria, centro anche “geografico” del progetto, la stazione marittima, il Cavallotti ed il terminal sopraelevato per bus extraurbani, adiacente al Cavalcavia ferroviario. Quest’ultimo già in costruzione e il cui completamento si prevede entro la fine dell’estate.
Nonostante i progetti non siano ancora definitivi si può già affermare che saranno due le principali arterie di questo nuovo sistema viario pedonale: un primo percorso (evidenziato in blu nella Figura1) porterà dalla stazione ferroviaria, costeggiandola lungo il lato di Via Calabria, fino all’interno della stazione marittima. Tratto che si prevede già di arricchire incentivando l’apertura di esercizi commerciali che possano permettere tanto ai passeggerei in transito quanto ai residenti, di trovare dei luoghi accoglienti in cui svagarsi.
Ed un secondo percorso, realizzato da RFI, che dovrebbe andare ad intersecarsi con il primo all’altezza di Piazza delle Vettovaglie (anch’essa da adibire a parcheggio di sosta breve dell’hub).
Questo (in verde nella Figura1) si dovrebbe però sviluppare all’interno della stazione ferroviaria, costeggiando le banchine adiacenti ai binari e fungendo in un certo senso da “corsia preferenziale”, per proseguire fino al già citato terminal dei bus extraurbani. Svolgendo quindi una funzione di collegamento verticale, oltre che semplicemente orizzontale, tramite l’ausilio di scale mobili.
Un terzo elemento di ampia rilevanza nell’ambito del progetto è rappresentato dal collegamento tra il parcheggio Cavallotti e la stazione ferroviaria. Anche in questo caso l’idea è di realizzare un passaggio pedonale, coperto, che possa permettere di spostarsi dal parcheggio, direttamente all’interno della stazione e viceversa. In proposito si stà altresì valutando l’ipotesi di realizzare una struttura a tralicci sopraelevata, ma quest’aspetto è da confermare.
A completare il tutto, e sempre nell’ottica dell’incentivazione della soft mobility, nei due parcheggi di sosta breve di cui sopra, è prevista l’installazione di postazioni di car sharing e bike sharing la cui presenza potrà tornare utile tanto ai turisti quanto ai cittadini.
Nel frattempo si attende il prossimo incontro tra Amministrazione ed RFI che si terrà qui a Messina, nella prima metà di marzo, e a seguito del quale si potranno avere ulteriori certezze riguardo ad alcune delle proposte che sono attualmente in divenire.
Figura 1
Alberto Caminiti