Nel pomeriggio di ieri i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Messina Centro hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa nei confronti di un cinquantenne già noto alle forze dell’ordine.
Le precarie condizioni economiche che impedivano alla vittima di adempire a pieno agli impegni familiari e l’impossibilità di rivolgersi ad un regolare istituto di credito, in quanto protestato a causa del fallimento di una precedente attività di cui era titolare, sono stati gli elementi che hanno spinto l’uomo nelle grinfie dell’usuraio.
Da quel momento sono iniziati gli incubi per quest’ultimo che ha dovuto convivere con il peso di onorare il debito contratto ed allo stesso tempo di tenere nascosta la vicenda, per timore di subire ripercussioni nei rapporti familiari.
La difficoltà nel reperire somme di denaro sempre maggiori, i crescenti timori per l’incolumità sua e dei suoi cari hanno spinto l’uomo a denunciare il tutto ai Carabinieri riuscendo così a venir fuori da una situazione che lo stava soffocando da più di un anno e mezzo.
Grazie ad un’accurata attività investigativa, unitamente alle dichiarazioni della vittima, i militari sono riusciti a ricostruire i fatti appurando che, a fronte di un prestito iniziale ammontante a 3000 euro, erano già stati restituiti 7000 euro, e che, non contento, l’usuraio ne chiedeva ulteriori 900 per estinguere definitivamente il debito.
Nel corso delle indagini è emersa anche una condotta violenta dell’arrestato al fine di ottenere la restituzione del denaro e dei relativi interessi: le pressioni psicologiche e le minacce sono sfociate anche in una aggressione davanti al luogo di lavoro della vittima. In quel caso solo il pronto intervento di alcune pattuglie dei Carabinieri ha permesso che la situazione non degenerasse.