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DAJE ROMA! Barcelona condanna CAPITALE

DAJE ROMA! Barcelona condanna CAPITALE

Nessuno o quasi ci credeva, tranne forse il condottiero di questa Roma, che con un’impresa eroica vola alle semifinali di Champions League battendo il Barcelona di Messi per 3-0 e rimontando il 4-1 del Camp Nou.

Eusebio Di Francesco alla prima stagione sulla panchina giallorossa arriva dove ex del calibro di Fabio Capello e Luciano Spalletti non erano riusciti, portando in tripudio il popolo romanista.

Ci arriva strameritatamente, con marcatori quei De Rossi e Manolas che in Spagna erano stati protagonisti, loro malgrado, di due sfortunate autoreti (il destino a volte è strano).

Ci arriva dominando il confronto diretto con l’allenatore blaugrana Valverde che evidentemente un po’ confuso dalla formazione messa in campo dal tecnico romanista, fa la prima sostituzione all’80’ minuto quando il risultato era già di 2-0, per poi provare il tutto per tutto negli ultimi minuti.

Ci arriva stravolgendo, almeno per una sera, il suo credo (il 4-3-3) e respingendo al mittente tutte le critiche sul suo fondamentalismo tattico.
Il tecnico romanista infatti schiera la Roma con un 3-5-2 che imbriglia un Barcelona mai in partita come il suo fuoriclasse argentino, che addirittura negli ultimi minuti ha l’opportunità di portare i suoi in semifinale ma sbaglia un facile tocco davanti ad Allison.

Il match si mette subito in discesa grazie alla rete di un monumentale Dzeko che al 6minuo sfrutta il pallone in profondità di capitan De Rossi e l’indecisione in uscita di Ter Stegen.
La Roma poi continua a fare la sua partita, oscurando i tanti campioni blaugrana grazie ad un pressing ben portato, ritmi alti e densità sui portatori di palla spagnoli e riuscendo anche a creare qualche occasione pericolosa, fra cui il colpo di testa di Schick (altra sorpresa di formazione) che tutto solo in area manda a lato un bel traversone dalla destra di Fazio.

Nel secondo tempo il copione non cambia, anzi. La Roma aumenta ancora la pressione e Piqué interviene goffamente in area piccola sempre su Dzeko, l’arbitro indica il dischetto ed è lo stesso attaccante bosniaco a consegnare (con tanto di bacio) il pallone a capitan De Rossi che dagli undici metri non sbaglia.

È il 59’ minuto e i giallorossi sono ad un gol dall’impresa, mentre Di Francesco in panchina predica calma e lo stadio Olimpico, sempre più un fattore (0 i gol fin qui subiti dalla Roma in Champions League tra le mura amiche), è una bolgia.

Nel frattempo in casa giallorossa entrano in campo Under prima ed El Shaarawy dopo, lo stesso “faraone” si rende subito protagonista con un tocco volante ravvicinato che viene respinto dal portiere avversario.

La storia si compie all’82’ minuto quando Manolas anticipa tutti e su un corner calciato sul primo palo manda in visibilio il popolo giallorosso con un preciso colpo di testa.

Il finale ha bisogno di poche parole ed è racchiuso nel pianto del difensore greco dopo il triplice fischio dell’arbitro e nelle ali di folla che accompagnano in nottata il presidente Pallotta per il suo bagno nella fontana di Piazza del Popolo (con multa annessa).

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