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Rabbia Juve, miracolo sfiorato al Bernabeu

Rabbia Juve, miracolo sfiorato al Bernabeu

Dopo l’impresa della Roma di martedì sera, è mancato veramente poco alla Juventus per portare a termine un vero e proprio miracolo sportivo.
Nessuno è mai riuscito a rimontare un 0-3 casalingo nella storia della Champions League e purtroppo non è successo nemmeno ieri sera al Bernabeu, anche se fino al 93’ (minuto dell’assegnazione del rigore) tutto sembrava presupporre il contrario.

Una grande, grandissima Juventus che è riuscita a sbloccare il risultato al 2’ minuto di gioco grazie al colpo di testa di Mario Mandzukic e raddoppiare al minuto 37 sempre con l’attaccante croato che ancora di testa ribadisce in rete un cross dalla destra del neoentrato Lichtsteiner (al posto di De Sciglio infortunato), con un’azione simile a quella che aveva portato il vantaggio iniziale.

Il primo tempo si conclude sullo 0-2, quasi il risultato dei sogni dopo 45 minuti spettacolari della formazione bianconera, brava anche a chiudersi e soffrire quando il Real cerca il riscatto.
Davanti ci sono pur sempre i due volte campioni in carica ed è inevitabile rischiare qualcosa quando affronti il 5 volte pallone d’oro C.Ronaldo e tutti gli altri galacticos, seppur non in serata di grazia.

Ci vogliono le parate di Buffon (su Isco nel primo tempo) e gli interventi di Chiellini per difendere questo prestigioso risultato ma anche un pizzico di fortuna, vedi il colpo di testa di Varane che colpisce la traversa sugli sviluppi di un calcio d’angolo, e l’errore grossolano di Keylor Navas al 61’ con Matuidi, bravo a crederci, che sigla da due passi la terza rete juventina.

Nel finale i blancos sembrano rispondere ai propri tifosi che dagli spalti invocano gli attributi dei loro beniamini e si proiettano nella metà campo avversaria, ma una Juventus, stanca in alcuni suoi interpreti, tiene botta sorretta dalla voglia di portare la partita ai supplementari quando i due cambi ancora a disposizione di Allegri potevano fare la differenza.
Si, potevano perché nel corso del terzo e ultimo minuto di recupero l’arbitro inglese Oliver concede un penalty ai padroni di casa per un contatto dubbio tra Benatia e Lucas Vazquez dopo una sponda area di C.Ronaldo.

A quel punto scatta la rabbiosa reazione dei giocatori juventini, sentitesi depauperati, e soprattutto del capitano Buffon che riceve (in quella che sarà con tutta probabilità l’ultima partita europea) anche il cartellino rosso da un frastornato Oliver, il quale espelle il portiere bianconero per proteste ma non punisce il difensore marocchino autore del fallo e tra l’altro già ammonito in precedenza.

Dal dischetto CR7 è glaciale, batte Szczesny appena entrato e fissa così il risultato sull‘1-3 che porta il Real in semifinale e condanna una grandissima Juventus, consapevole però di uscire a testa altissima dal Santiago Bernabeu.

Nel dopo partita si scatena la protesta juventina, soprattutto per voce del capitano Buffon, autore di uno sfogo umanamente comprensibile ma probabilmente eccessivo, che accusa l’arbitro di mancanza di personalità e sensibilità per l’assegnazione del rigore dopo una partita del genere e ricordando, come fa anche mister Allegri, l’episodio di Cuadrado, per lo meno dubbio, allo scadere della partita d’andata.

Quello che deve rimanere però davanti agli occhi di tutti è la prestazione maiuscola della formazione bianconera, a dimostrazione, dopo il risultato della Roma, che il calcio italiano non è poi così morto come sembrava.

 

 

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