E’ di questi giorni la ripresa delle polemiche sulla carenza di Medici di Medicina generale sul territorio italiano.
Evidentemente il numero programmato di accessi ai Corsi triennali per la Medicina Generale è stato mal calcolato.
Quindi tanto rumore per cosa? La soluzione è semplice anche se per giungere a compimento necessita di un periodo di tre anni.
Un corso triennale per la Medicina Generale dura, ovviamente, tre anni. Quanti medici di Medicina Generale mancano ? Dividiamo questo numero per tre, abilitiamo un numero sufficiente di Medici a operare come Medici di Medicina generale e il problema è risolto.
Ma c’è da fare un’altra considerazione.
Alla Medicina Generale si accede passando attraverso graduatorie regionali alle quali i Medici chiedono di iscriversi. Quando, annualmente, le diverse Aziende Sanitarie Locali (ASL), fatti i dovuti conteggi, evidenziano carenze di Medici di Medicina Generale, bandiscono le “zone carenti” e viene concessa la convenzione ai Medici richiedenti meglio posizionati in graduatoria
Nella graduatoria siciliana dei Medici di Medicina Generale – settore di Assistenza Primaria sono stati inseriti 1721 Medici, 2156 in Calabria, 2472 in Puglia, e così via dicendo per le altre regioni italiane.
Mi chiedo quindi: ma quanti Medici di Medicina Generale mancano ? E non sarebbe una soluzione, vuoi pure semplicistica, calcolare le “zone carenti” ed assegnarle ai Medici richiedenti ?
Certo che con oltre 1000 Medici per ciascuna graduatoria regionale qualche domanda di assegnazione verrebbe presentata e forse si riuscirebbe a dare copertura alle carenze
Perchè, quindi, non si provvede al riempimento dei vuoti con i metodi che lo stesso contratto collettivo per la medicina generale prevede ?
Ma, ammesso e non concesso, che non venga presentato un numero sufficiente di domande (non ci credo nemmeno se lo vedo), ci si dovrebbe chiedere perchè una professione molto ambita sino a qualche anno fa, oggi possa essere così scaduta nei desideri professionali dei Medici. Forse l’eccesso di burocratizzazione dell’attività ? O il cambio di atteggiamento dei pazienti nei confronti dei Medici ? O gli eccessivi oneri a carico degli stessi Medici nella gestione delle attività ?
Una serie di domande a cui Assessorati Regionali, in primis, e Ministero della Salute dovrebbero dare delle risposte. Domande che dovrebbero essere poste, insieme a propose di soluzioni, dai Sindacati di categoria.
Ma montano solo i segnali di allarme e tutto il resto è fermo. Perchè ?
Sindacati, Assessori, Ministro, cosa succede ?
Dott. Giovanni Caminiti