A Gala, frazione di Barcellona P.G., è stato inaugurato il Giardino di Salva nato dal genio di Nino Abbate, un luogo in cui la natura si apre alla meraviglia della scultura e della poesia.
Un percorso sensoriale dove è possibile passeggiare tra il mormorio del corso d’acqua e il profumo degli agrumi soffermandosi davanti alle poesie incise su lastre di terracotta di autori come Buddha, Jaques Prèvert, Giancarlo Politi e tra i delicati testi di Salva Mostaccio, compagna di arte e di vita di Nino Abbate.
Il giardino, nato dal duro lavoro di bonifica e assoluta dedizione di Nino Abbate, è stato definito uno spazio mistico, riesumato dalle profondità della terra e reso universale.
L’inaugurazione è stata presentata dalla giornalista Cristina Saja, con interventi di Carmelo Eduardo Maimone, Marcello Crinò, Nino Genovese e letture poetiche sbocciate dalla sensibilità di Salva Mostaccio.
L’arte – dice Carmelo Eduardo Maimone – è il riscatto dall’impermanenza, sconfigge l’oblio e ci mostra l’autentico. Diventa un filtro di verità tra noi e il mondo.
Nasce così un luogo di riflessione e spiritualità che racchiude la chiave del linguaggio poetico dei due artisti: una pietra sirena collegata a uno dei testi poetici di Salva Mostaccio, simbolo di una profonda connessione polisemica.
Un particolare del giardino, visibile lungo il percorso, è il sarcofago legato all’origine stessa dell’arte su cui il Maestro ha bruciato l’incenso.
Un giardino incantevole, un tempio dei sensi e dello spirito, dove è possibile liberarsi dalla vita caotica di tutti i giorni e raggiungere quell’equilibrio benefico e autentico che solo il binomio arte e natura può offrire.
È possibile visitare sia il museo che il giardino dal martedì al sabato dalle 16,30 alle 20,00; domenica e festivi dalle 9,30 alle 12,30.