Si è tenuto ieri presso l’Accademia Peloritana dei Pericolanti un convegno dal titolo “Politiche giovanili, sviluppo del territorio, rinascimento del sistema universitario” che ha riscosso grande adesione e notevole è stato l’interesse manifestato dai presenti. «Non è questione di politiche giovanili, fare i fatti, pensare ai giovani. Da parte nostra, – ha detto il Magnifico – noi ci siamo, nei fatti. Non è il momento del fare politica, è il momento del fare. […] L’Università svolge il suo ruolo non politico. Io sono convinto che queste azioni le possiamo fare».
L’intervento dell’Avv.Ciraolo, presidente dell’Ordine degli Avvocati, ha viaggiato tra passato e presente: «Siamo vicini alla questione giovanile. – ha comunicato – Con il Progetto Praxis si era consentito a molti di frequentare gli Studi legali. Questo, oggi, è diventato legge con il “tirocinio anticipato». Negli ultimi 7/8 anni il livello dei laureati nella nostra Facoltà è obiettivamente altissimo». E ancora: «Messina soffre. Ben vengano questi incontri, che servono a sfatare il mito dei giovani pigri e disinteressati».
Non tarda ad arrivare l’intervento del dott. Calogero Leanza, laureatosi in Giurisprudenza con una tesi sulla conclusione del contratto; attualmente, sta approfondendo gli studi sotto la guida della Prof. Maria Astone. «L’Università non deve essere soltanto un generatore di conoscenza. […] Rimanere nel proprio territorio e fare qualcosa di buono, si può fare bene, si può fare qui. Noi siamo la c.d. “generazione Erasmus”, non vuol dire che noi dobbiamo generare reddito altrove.” Ed introduce gli altri relatori: “Vogliamo che non sia un dibattito, ma un punto di inizio. Tra i giovani abbiamo scelto i giovani».
Davide Blandina, Associato Gruppo Giovani Imprenditori ha prospettato un progetto: «Il disegno che abbiamo è di inclusione tra P.A.e settore privato. Non c’è margine di errore che siano slegate. Riceviamo grande riscontro dal Governo regionale. Il problema è che le Istituzioni non comunicano con il mondo privato. Un tecnico su 3 sarà inesistente. Un’altra riflessione – ha spiegato Blandina – è che il mondo privato ha difficoltà di trovare un tirocinante. Occorre un recupero del territorio. La ricchezza diffusa viene prodotta dalle imprese. Com’è possibile che 140 imprese non riescano a trovare tirocinanti?».
Dario Milone, team leader SIC – Stretto In Carena, racconta del progetto di una moto di cilindrata 250 per la “MotoStudent Competition”, giunta alla IV edizione: “Nasce – racconta – per far vedere che la città di Messina ha delle competenze che altri non hanno. Competeremo con realtà sostenute da aziende come la Ducati, ma noi mettiamo la nostra voglia di fare. Siamo gli unici del Sud, da Roma in giù non c’è nessuno. Andremo a rappresentare tutto il Sud. Avremo l’opportunità – ha auspicato – di avere visibilità; la formazione di una figura professionale che tra i banchi universitari non si può avere; la collaborazione tra Dipartimenti; una cooperazione cittadina: tentativo di coinvolgere tutte le realtà messinesi; una esperienza costruttiva sul campo di lavoro».
Il convegno si è concluso tra applausi, strette di mano ed attestazioni di stima per l’ottima organizzazione e gli alti contenuti.