La Questura di Messina, in occasione del 167esimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato, ha diffuso un report relativo alle attività svolte dai poliziotti sul territorio cittadino ed ai relativi risultati.
Dal documento emerge come a Messina nell’ultimo anno siano stati effettuati 268 arresti, 840 denunce in stato di libertà, 125.606 controlli su veicoli, 25.200 posti di blocco e 14.202 controlli domiciliari.
Da questi dati risulta anche che il reato più comune è quello del furto, con 917 casi registrati,
a seguire le 307 truffe e frodi
informatiche.
E proprio sul settore dei reati informatici pare il caso di soffermarsi,
segnalando i 75 casi di furto d’identità
digitale ed i 157 casi di pagamento
telematico e uso illecito dei codici.
Non estraneo al territorio cittadino neanche il fenomeno dei ricatti relativi alla diffusione di
materiale digitale privato a sfondo erotico con 16 casi di Sexestorsion. Purtroppo,
registrato anche qualche caso legato al mondo della pedofilia con 3 tentativi di adescamento
documentati, perpetrati sempre attraverso l’ausilio di sistemi informatici.
Legittimata la preoccupazione dei commercianti
relativa al numero di rapine in crescita
con i 60 casi registrati tra il 2018 ed il 2019, 28 i casi di estorsione.
Ben 12 i casi accertati di violenza
sessuale (di media uno al mese), 2 gli omicidi e 4 quelli tentati.
Particolarmente attivo anche l’Ufficio
Antimafia con 603 pratica trattate.
Per quanto riguarda i dati sull’immigrazione, infine, nell’ultimo anno si sono registrati 14 sbarchi durante i quali sono state identificate e accolte 1440 persone relativamente alle quali sono state definite 781 istanze di protezione internazionale.
Sono state 256, invece, le nuove richieste di
cittadinanza italiana, 4585 i permessi di soggiorno rinnovati o rilasciati ed
87 quelli rigettati, revocati o archiviati.
Per quanto riguarda i provvedimenti di allontanamento
dal territorio nazionale sono state 61 le espulsioni, 94 i respingimenti e
4 gli allontanamenti di cittadini comunitari.