La convivenza forzata di questi giorni di quarantena, necessaria per salvarci la vita, sta portando a registrare episodi a dir poco spiacevoli, non soltanto in città. E’ dei giorni scorsi il tragico evento di cronaca che ha colpito una giovane studentessa di Medicina, barbaramente uccisa dal compagno.
Nella giornata di ieri, un altro triste evento ha condotto all’arresto di due messinesi. Ad eseguire le relative ordinanze di misura cautelare i poliziotti delle Volanti. I provvedimenti di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese sono stati emessi dal GIP presso il Tribunale di Messina.
I due cittadini sono stati ritenuti responsabili, in entrambi i casi, del reato di maltrattamenti in famiglia. Nel primo caso, le vittime sono i genitori e una sorella ancora minorenne a cui il reo infliggeva vessazioni, fisiche e morali, insulti e aggressioni, oltre ad aver più volte sottratto oggetti e suppellettili. L’uomo, dipendente dalla droga, aveva anche minacciato più volte il padre e la madre per costringerli a compiere atti di vendita per soddisfare le sue continue richieste di denaro utile ad acquistare le sostanze stupefacenti.
Anche nel secondo caso, il reato avveniva tra le mura domestiche, ma vittima era la moglie, la quale veniva maltrattata in presenza di figli minori. La donna veniva costretta a vivere in uno stato di assoggettamento e di paura, esercitando lui un controllo continuo e costante su spostamenti e persino nelle relazioni familiari.
Sui caso, hanno indagato i poliziotti delle Volanti, con il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria.