Ieri, 11 maggio, durante la videoconferenza tra Governo e presidenti di regione è stata accolta la proposta presentata da questi ultimi e finalizzata a consentire la riapertura delle attività commerciali, differenziata tra le regioni.
L’accordo
L’accordo prevede che il Governo detti delle linee guida generali e che le regioni, a seconda dell’evolversi della curva epidemiologica sul proprio territorio, decidano come attuarle nello specifico.
Ciò al fine di anticipare al 18 maggio l’apertura di numerose attività commerciali in grave difficoltà a causa del lungo lockdown.
In occasione della pubblicazione del Dpcm del 26 aprile, infatti, il presidente Conte aveva indicato l’1 giugno come data di riapertura.
Riapertura di parrucchieri, centri estetici, bar e ristoranti
Via libera dunque alla riapertura di attività commerciali al dettaglio, parrucchieri, centri estetici, bar e ristoranti (dove sarà possibile tornare a consumare sul posto).
Sul tema il ministro Boccia ha dichiarato che il Comitato tecnico scientifico è a lavoro per consegnare entro la fine della settimana le linee guida che detteranno i canoni che andranno rispettati per la riapertura.
Riapertura in Sicilia
Il presidente della Regione Siciliana, intanto, ha chiesto al premier Conte di indire una riunione per discutere del finanziamento delle risorse necessarie a fronteggiare la grave crisi economica scaturita da questo periodo di chiusura forzata.
Turismo balneare
Musumeci si è espresso anche sul tema del turismo chiedendo norme ragionevoli. In proposito risulterà rassicurante per gli imprenditori del settore balneare il documento pubblicato oggi dall’INAIL, e redatto congiuntamente con tecnici dell’Istituto Superiore della Sanità e del Ministero della Salute, che suggerisce una distanza di 4,5 metri tra gli ombrelloni della stessa fila e di 5 metri tra le file di ombrelloni, anziché i 10 metri di cui si era parlato nei giorni scorsi.

Stabilimenti balneari
Più nel dettaglio, tra i principali suggerimenti rivolti agli stabilimenti balneari troviamo:
- contingentare gli ingressi negli stabilimenti suddividendoli per fasce orarie e privilegiando la prenotazione
- incentivare il pagamento tramite web, app o carte di credito “contactless”
- differenziare i percorsi di ingresso e di uscita dalle strutture
- assegnare gli stessi ombrelloni a coloro i quali prenotano per più giorni consecutivi, fermo restando la sanificazione dell’attrezzatura per ogni nuova assegnazione
- una distanza minima tra i lettini di 2 metri. Sia per quanto riguarda quelli posti al di sotto di ombrelloni vicini, sia per quelli presenti in zone senza ombrelloni. Sotto lo stesso ombrellone, invece, la distanza suggerita è di 1 metro.
- Chiedere ai clienti di indossare le mascherine sia durante l’ingresso che durante l’uscita dallo stabilimento
Spiagge libere
Per quanto riguarda le spiagge libere, invece, al fine di limitare gli assembramenti, l’ipotesi è quella di contingentare gli ingressi in base alle dimensioni delle spiagge.
Inoltre, il suggerimento rivolto alle autorità locali è quello di organizzare gli spazi in modo da consentire agli utenti di individuare a colpo d’occhio le zone in cui sostare a distanza di sicurezza, riproducendo i criteri validi per gli stabilimenti balneari.
Gli spostamenti tra regioni
Più cauto, Musumeci, sul tema degli spostamenti da e verso la Sicilia sui quali ha espresso la volontà di mantenere invariata la situazione fino al 31 maggio.
Di diverso orientamento altri presidenti di regione come il governatore del Veneto Zaia, che ha dichiarato di voler estendere l’accordo già esistente con la Provincia di Trento, che consente ai familiari risiedenti al confine tra Trentino e Veneto di farsi visita, anche alle altre regioni confinanti.
Alberto Caminiti