Cari amici,
stiamo vivendo un inverno molto dinamico, con un Atlantico molto “vispo”e alternanza tra sciroccate e affondi artici solo moderatamente freddi, di stampo marittimo(Atlantico dunque)con piccoli contributi continentali visto che le discese fredde spesso “girano” dai Balcani prima di giungere da noi(notevoli comunque i 3 gradi di Spadafora post irruzione fredda). Nelle mappe allegate possiamo vedere la differenza tra un’ondata di gelo imponente come quella del 2014(e il 2017, il 1999, il 1978 hanno configurazioni simili)e un’ondata di freddo nord Atlantica con contributo continentale come quella prevista per martedì prossimo, tipologia molto frequente negli inverni Mediterranei, anche se non è la sola “formula” con cui il freddo arriva da noi(ci sono anche irruzioni prettamente balcaniche ma senza un gelo significativo, con quota neve bassa ma senza grossi fenomeni). Cosa significa questo? Che l’inverno, esordito a fine dicembre proprio così, sta continuando a persistere su queste configurazioni. Avremo un venerdì con venti africani e rialzo termico senza piogge, seguìto da un weekend con scirocco e tempo perturbato, Jonio e Stretto molto mossi e umidità elevata specie sul versante jonico, mentre lunedì e martedì, periodo al quale si riferisce la mappa di cui abbiamo parlato, giungerebbe aria artica con freddo pungente, neve a quote medie e piogge sulla costa, tutto accompagnato da un impetuoso maestrale, con Tirreno agitato. Se non entra un “est” deciso, da noi sarà sempre un freddo “soft”. Ma nella meteorologia non si può essere certi di nulla, dunque seguiamo con attenzione questa “pallottola” artica.