Bobby era il cane di San Piero Patti, comune dei Nebrodi in provincia di Messina. Conosciuto, accarezzato e ben voluto da tutti. Da qualche giorno non c’è più. È stato ritrovato morto, sul ciglio della strada, all’ingresso del paese. La vicenda ha innescato un vortice di dolore e indignazione in molti. A schierarsi contro l’AIDAA, Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, che ha inviato un esposto alla Procura di Patti per chiedere la verifica delle cause della morte del cane e le eventuali responsabilità. Per l’AIDAA colpevole sarebbe sì l’autore dell’uccisione ma in parte anche la Pubblica Amministrazione. L’Associazione in parola chiede che si verifichi altresì se il sindaco: “Non ha ottemperato ai dettami della legge nazionale alla lotta al randagismo 281/91 che mette in capo al sindaco la gestione dei cani randagi sul territorio, la loro incolumità e la tutela della salute dei medesimi avendo cosi compiuto il reato di abuso d’ufficio”. In una nota, la stessa associazione ricorda come in Sicilia, Sardegna e Calabria si tratti di “un fenomeno purtroppo in forte crescita e solo una seria campagna di sterilizzazione dei randagi potrà contenere il fenomeno del randagismo e dell’uccisione spesso per avvelenamento di massa dei randagi”.