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Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare 2: Don Fortunato Di Noto

Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare 2: Don Fortunato Di Noto

Continua il nostro incredibile viaggio nel torbido mondo che ha trovato inconsapevolmente vittima di ogni genere di ricatti e abusi un giovane seminarista della provincia di Messina, almeno secondo gli esposti fin qui presentati in sede di denuncia.

Quest’oggi scriveremo di una delle poche figure che escono pulite da questa storia, sempre che…

Don Fortunato Di Noto è il fondatore di “Meter” una onlus che da anni, grazie anche ad importanti finanziamenti pubblici, si occupa di contrastare il terribile fenomeno della pedofilia su internet in stretta collaborazione con le forze dell’ordine e in special modo con la polizia Postale.

E’ stato anche l’ideatore di “Telefono Arcobaleno” un’organizzazione libera e indipendente che dal 1996 si batte per l’affermazione dei diritti universali dell’uomo e, in particolare, dei bambini. 

Un sant’uomo senza ombra di dubbio, coperto da prestigiosi riconoscimenti ma anche da onerosi incarichi.

Uno di questi è l’essere delegato regionale della CESI, la Conferenza episcopale Siciliana e di cui la nobile figura dichiara di essere delegato alla raccolta e alla trattazione di casi di abusi.

E proprio nel 2019, Papa Francesco ha pubblicato una lettera apostolica in forma di motu proprio «Vos estis lux mundi» e le nuove procedure introdotte per prevenire e contrastare i crimini di abuso sessuale. 

Vos estis lux mundi stabilisce l’obbligo giuridico, non soltanto morale, di segnalare la notizia di un delitto sessuale commesso con minore, con persona vulnerabile, con minaccia o con abuso di autorità, oltre all’utilizzo di materiale pedopornografico. Un obbligo di segnalazione che si estende a tutti, chierici, membri di Istituti di vita consacrata e di Società di vita apostolica, a ogni persona chiunque essa sia.

La novità più significativa tra le fattispecie delittuose è l’abuso di autorità come mezzo per perpetrare l’abuso sessuale, indipendentemente dalla maggiore età della vittima (Art. 1 §1, a, i). In questo caso il soggetto che subisce l’abuso, benché maggiorenne, potrebbe trovarsi in posizione subalterna dal punto di vista gerarchico o spirituale come ad esempio nella vita del seminario, nella vita religiosa maschile e femminile, nella direzione spirituale, oppure dal punto di vista legale in riferimento ai soggetti deboli affidati alla tutela giuridica dell’amministrazione di sostegno, del tutore e del curatore.

Forti e certi di queste nuove e giuste regole, volute personalmente dal sommo pontefice per contrastare i casi di abusi, il giovane seminarista accompagnato da un delegato dello studio legale Maiorana di Messina (che ricordiamo assiste il ragazzo ormai da tempo) si incontrano con Don Fortunato nella sua veste di delegato alla trattazione di abusi, presso la sede dell’associazione “Meter” ad Avola verso la fine di aprile di quest’anno.

A lui vengono raccontate tutte le annose e indicibili vicende che hanno visto, suo malgrado, protagonista di abusi e ricatti il malcapitato.

Colpito dalla storia, Don Fortunato interroga il ragazzo più approfonditamente con domande generiche e specifiche circa il proprio excursus e confrontandosi con lui, sempre in presenza del delegato dello studio legale, acquisendo cosi gli atti di causa che saranno poi inviati alla sua casella personale di posta elettronica.

Inorridito dalle miserabili vicende appena ascoltate promette di prendere in carico il caso e relazionarne alla CESI.

Finalmente un po’ di giustizia, la cheta acqua torbida viene smossa dall’infallibile volontà papale, e invece no, ad oggi non risulta ancora nessun contatto né con il ragazzo né con il delegato dello studio legale presente all’incontro, salvo uno stupito sms a quest’ultimo in cui si chiedevano spiegazioni in merito a quanto da noi pubblicato precedentemente.

Purtroppo, salvo sorprese dell’ultima ora, anche questa volta la chiesa ha dimostrato di possedere, sulla carta, delle validissime regole per contrastare quegli abusi che generano scandalo e denunce a livello mondiale, ma non di saperle poi mettere in pratica. Questo si che è un vero peccato.

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