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Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare 3: la lettera alla C.E.Si

Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare 3: la lettera alla C.E.Si

Cari lettori, eccoci al terzo atto di questa inchiesta dentro il “tenebroso” mondo della fede che continua a riservarci sempre nuove sorprese e che si preannuncia, carte alle mano, ricco di particolari davvero forti e incredibilmente torbidi.

Ci eravamo lasciati nella scorsa puntata, parlando della figura di Don Fortunato Di Noto (qui il link all’articolo, https://messina7.it/2021/11/10/il-coraggio-uno-se-non-ce-lha-mica-se-lo-puo-dare-2-don-fortunato-di-noto/) rimanendo però perplessi sulla tempistica del suo intervento, intervento che avrebbe dovuto essere rapido viste le responsabilità dell’incarico che ricopre all’interno della Conferenza Episcopale siciliana e dalla gravità dei fatti di cui è venuto a conoscenza.

Perplessità sollevate anche dal legale che segue il caso del giovane seminarista e che proprio a Don Fortunato si era rivolto per una straziante serie di abusi e ricatti in nome di una giustizia sempre negata.

In allegato la missiva vergata dal legale e indirizzata proprio alla C.E.Si in cui si chiede, giustamente, conto e soddisfazione di questo strano ritardo.

Per questa terza puntata è tutto, ma continuate a seguirci, abbiamo ancora tanto da raccontarvi, ma proprio tanto…

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