Quest’oggi abbiamo deciso di soffermarci sulla Basilica del Duomo della città di Messina. Appena entrati abbiamo incontrato Domenico Pellegrino, custode del Duomo, che passo dopo passo, ci ha mostrato i lati più significativi dell’edificio e ci ha raccontato la storia.
Inizialmente, ci ha mostrato la sacrestia, le cui opere lignee furono costruite dal frate cappuccino Gregorio raffigurato nel dipinto posto fuori dalla stanza.


In seguito abbiamo percorso il Duomo iniziando dalla navata centrale nota come abside maggiore. Qui abbiamo potuto ammirare il dipinto della Madonna della Lettera ad opera di A. Romano, ricoperto da una preziosa manta in argento.
Alzando lo sguardo troviamo lo straordinario mosaico che raffigura il Cristo benedicente alla maniera greca, tra gli Arcangeli Michele e Gabriele, la Madonna e S. Giovanni Battista. In basso a sinistra il re Federico d’Aragona e l’Arcivescovo Guidotto de Habiate, a destra il re Pietro d’Aragona.
Immediatamente ci siamo soffermati sull’altare in argento, datato 1769, che raffigura la Madonna nell’atto di consegnare la lettera agli ambasciatori messinesi.

Continuando abbiamo visitato le Cappelle del Risorto e dell’Assunta, rispettivamente una di fronte all’altra.
In particolar modo la Cappella del Risorto eretta nel 1593 dalla famiglia Spatafora fu rifatta dopo la seconda guerra mondiale, riproducendo le decorazioni rinascimentali con arabeschi e festoni. A destra dell’abside maggiore troviamo l’abside minore un antico mosaico, unico sopravvissuto alle varie distruzioni.
L’abside presenta una ricca decorazione a stucco su disegno di Jacopo del Duca,che risale al XVI secolo, accanto ci troviamo a rendere omaggio a Mons. Paino,
Mons. Cannavò (istituì una commissione medico-scientifica sugli avvenimenti straordinari di Giampilieri Marina https://messina7.it/2021/11/24/le-straordinarie-manifestazioni-mariane-ma-non-solo-di-giampilieri-marina-intervista-a-tiziana-micali/ ) e Mons. Marra, vescovi emeriti della città.
Fu proprio Mons .Paino ad inaugurare nuovamente la Cattedrale dopo il terremoto del 1908 e ricostruirla dopo i bombardamenti del 1943, inaugurando l’attuale basilica nel 1947. A sinistra invece troviamo nel catino absidale un mosaico raffigurante S. Giovanni Evangelista tra i Santi Nicola e Mena ed in basso in re Ludovico d’Aragona e Giovanni duca di Randazzo, poco dopo troviamo l’organo della Cattedrale.

Costruito dalla ditta Tamburini ed inaugurato nel 1948 dal M° Gasparini compare al 3 posto nell’elenco degli organi più grandi del mondo. Possiede 5 registri e 170 registri reali che appartengono: 25 all’Organo Positivo; 28 al Grand’Organo; 6 al Corale; 29 all’Organo Recitativo espressivo; 26 all’Organo Solo; 15 all’Organo Eco; 38 al Pedale; 2 al Pedale Eco; 1 al Pedale della Corale.Tra le sue particolarità: la canna più grande è di legno e misura mezzo metro di base e 10 m di altezza ed appartiene al Contrabasso 32′; il suono più più grave, la Gravissima 64′; è ottenuto accostando due suoni a particolari frequenze; gli acuti dell’ Ottavina e delle Eoline di 2′ hanno 16442 vibrazioni al secondo, quasi più dello strumento reale. Tre ultimi elementi che ci hanno piacevolmente colpiti sono: La Cappella di San Giovanni Battista, scolpita da Gangini nel 1525 con una particolare espressività del Santo e la più antica rispetto alle altre 12 che rappresentano gli Apostoli.

Il Campanile con Orologio Astronomico costruito nel 1933, ospita al suo interno l’orologio meccanico più complesso al mondo realizzato a Strasburgo:
La Facciata con i suoi tre portali.
Abbiamo deciso di soffermarci sul portale gotico con intrecci di motivi ornamentali, putti e figure di Santi, re e profeti.
Maria Rosaria Cassano