E’ passato qualche giorno dal ripristino dei concerti di fine anno al “recinto” di piazza Duomo, eppure le pagliacciate continuano ad essere all’ordine del giorno.
Dopo il week-end di spettacoli al Duomo dedicati ai superinoculati, con una scarsissima partecipazione di pubblico e pagati anche dai cittadini che il supergreenpass non ce l’hanno, la blasonata propaganda del sindaco, gli applausi ai maestri della musica italiana pagati a fior di quattrini, finiscono qui. Draghi dice basta.
Questa mattina è uscito il nuovo decreto governativo, volto ad introdurre le nuove misure contenitive contro la diffusione del coronavirus.
Con il nuovo decreto oltre all’obbligo delle mascherine all’aperto il presidente del consiglio ha stabilito che saranno vietate le feste in piazza fino al 31 gennaio prossimo, eliminando di fatto anche il famoso commiato annuale di De Luca.
Ma non sarà forse che anche Draghi dai suoi palazzi si è stancato di ascoltarlo? Figuriamoci di sentirlo cantare!
È un ipotesi verosimile, ma una cosa però è certa: finalmente quest’anno non ascolteremo le solite frasi fatte di augurio per il nuovo anno infarcite di promesse mai mantenute e glassate di buoni propositi.
Insomma cari lettori, inizieremo certamente un 2022 più sereno, senza se e senza ma.