Il paradosso è servito!
Dopo giorni di chiacchiere farlocche, da parte dei soliti politicanti raglianti, il primo passo verso il reale concetto di continuità territoriale (ne abbiamo parlato qui ), arriva dai privati.
Caronte & Tourist, difatti, nella giornata di ieri ha avviato un’iniziativa volta ad incrementare il traffico sullo Stretto e a venire incontro ai pendolari ed ai residenti delle aree metropolitane di Messina e Reggio Calabria.
L’iniziativa, al momento, è stata programmata solo per i prossimi due anni ed ha dei connotati al quanto particolari, difatti l’accesso alla scontistica riservata è progressivo e determinato dal possesso di una resident card da richiedere gratuitamente presso la compagnia di navigazione.
Ovviamente, trattandosi di un’iniziativa privata, non ci si può aspettare di più, anzi quel che è stato fatto è già sintomo della precisa volontà da parte dell’ armatore di restituire qualcosa alla cittadinanza, la stessa cittadinanza che, spesso a ragione, qualche volta forse a torto, si è rivelata e si rileva ancora critica circa alcuni aspetti inerenti la gestione della società.
Ma il focus sul quale oggi è necessario concentrarsi è un altro:
Possono essere i privati a farsi carico di un fenomeno che dovrebbe riguardare lo stato centrale e Regione Siciliana?
È giusto che la stragrande maggioranza dei cittadini Siciliani vengano tagliati fuori da questa iniziativa, visto che verterà solo sulle spalle di Caronte & Tourist?
Perché in Sicilia, rispetto a quel che accade nel resto del mondo, i diritti devono passare per favori?
E ancora, cosa accadrà tra due anni, quando l’iniziativa finanziata al 50% dai ristori e al 50% dall’armatore cesserà e ritornati al punto di partenza continueremo a rammaricarci per un diritto negato?