27 gennaio 1945: liberazione dal campo di Auschwitz
“È successo, dunque può succedere di nuovo” diceva Primo Levi quando ricordava le vittime dell’Olocausto. Sono passati più di 70 anni, nessuno di noi vorrà mai dimenticarli.
Quel giorno le truppe sovietiche arrivano in Polonia, svelando al mondo l’orrore dei campi di concentramento. Si contano più di 15 milioni di vittime tra ebrei,omosessuali,disabili, rom, testimoni di Geova ecc.
Tutto si svolse nell’arco di pochissimi anni,una cattiveria gratuita,diremmo oggi, eppure la gente viveva normalmente soltanto alcuni si mossero per combattere queste discriminazioni infondate.
“Non iniziò dai campi di concentramento, non iniziò con i forni crematori,. Non iniziò con i 6 milioni di ebrei che persero la vita. Iniziò con i politici che dividevano le persone tra “noi e loro”. Iniziò con discorsi di odio e intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzo di comunicazione…….Iniziò con le persone private dei loro beni,dei loro affetti,delle loro case,della loro dignità. Iniziò con la schedatura degli intellettuali. Iniziò con la ghettizzazione e con la deportazione. Iniziò quando la gente divenne insensibile, obbediente e cieca,con la convinzione che tutto questo fosse “ Normale”.
Cari lettori,leggendo questo piccolo estratto da uno degli scritti più importanti di Primo Levi, ad una prima occhiata ci rendiamo conto che tutto questo si sta verificando ancora oggi. Anche oggi siamo divisi tra “noi” e “loro”, anche oggi i mezzi comunicazione e i politici intendono odio tra la popolazione, dall’etichettatura “no vax” ai discorsi dei politici :” … non ti vaccini,ti ammali,muori.Oppure fai morire.
Non ti vaccini,contagi,lui o lei muoiono “. Anche oggi come allora viene negato il diritto al lavoro, alla salute, ma anche il diritto di spostarsi liberamente sul territorio nazionale . La Storia si ripete.