Carissimi lettori,
ci ritroviamo ad un nuovo appuntamento della nostra rubrica sulle apparizioni Mariane.
La figura di Bruno Cornacchiola, è una figura centrale nella storia che stiamo per raccontarvi.
E’ il 12 aprile 1947, Bruno e i suoi tre figli: Isola, Carlo e Gianfranco stanno per andare ad Ostia sulla spiaggia , per farli giocare mentre lui avrebbe preparato un discorso contro i dogmi Mariani.
Da appartenente agli avventisti, infatti, questo era il compito che gli era stato affidato : tenere una conferenza in pubblico in piazza della Croce Rossa contro i dogmi Mariani , in modo particolare contro la sua concezione immacolata e la perpetua verginità) dimostrando la loro infondatezza.
Arrivati alla stazione, si accorsero che il treno delle 14.30 era già partito, così decise di andare all’inizio di via Laurentina dove giocava da ragazzo: un bosco di eucalipti con delle piccole grotte, tra le quali vi era la grotta delle tre fontane.
Ed è proprio qui che avviene l’apparizione della Vergine, prima di tante apparizione che Bruno avrà per tutta la sua vita. L’apparizione dura circa un ‘ora, ora che cambia radicalmente l’intera esistenza della famiglia di Bruno Cornacchiola. I temi del Messaggio della Vergine sono : la preghiera, la penitenza,l’importanza del sacerdote e dei sacramenti, il ritorno a Dio e alla Chiesa Cattolica.
Questa mattina abbiamo parlato telefonicamente con il figlio di Bruno, Carlo Cornacchiola.
Maria Rosaria : Buongiorno Carlo, grazie per aver accettato la mia intervista. Iniziamo subito
chiedendo : Cosa ricorda di quel 12 aprile e quale particolare della Vergine l’ha colpita di più ?
Carlo: Grazie a voi. Io avevo 7 anni, ricordo tutto. Ricordo il profumo dei fiori, era una giornata tiepida, quel giorno. Quando uscimmo da casa papà prese la borsa (che aveva preso ad un sacerdote) e ci mise dentro due racchette con la palla e un quaderno, una matita copiativa e la bibbia, e una coperta che portava sotto il braccio.
Non eravamo preparati per una cosa così, è successo tutto all’improvviso. Ricordo il percorso dei tram che avevamo preso (lui era uscito con la divisa di tranviere perché così non pagavamo il biglietto) il n. 18 che va da via Mondovì all’anagrafe, e il 23 che dall’anagrafe andava a s. Paolo ricordo che passammo vicino al Colosseo, presso una fontana su di un muro con anfore che gettavano acqua, scendemmo dove dovevamo prendere il trenino per andare a Ostia. Ma siamo arrivati tardi per l’unico treno che era già partito, e la prossima partenza era dopo circa due ore, allora per tenerci buoni papà comperò un giornalino. Arrivati a uno spiazzo del bosco davanti una grotta, ci togliemmo un pò di vestiti. I vestiti li mettemmo sotto di un albero di eucalipto. Noi giocavamo con una palla ed una volta andò in mezzo alle spine. Chiedemmo aiuto a papà per cercarla ed alla fine si mise a giocare con noi. Mentre giocavamo mio padre lanciò la palla un po’ forte e andò in una direzione diversa e andò verso la scarpata dove eravamo saliti. Lui disse che doveva cercarla e disse a me di andare con lui, a Gianfranco di non muoversi. Lui rispondeva ma una volta Gianfranco non rispose, allora mio padre era preoccupato, così tornammo su. Arrivati su non vedemmo ne Gianfranco ne Isola, e lo vedemmo davanti alla grotta li vicino che ripeteva: “Bella Signora bella Signora”. Papà gli chiese che razza di gioco stesse facendo con Gianfranco, perché teneva le mani giunte come i cattolici, lei rispose che non stava giocando con lui, ma detto questo si girò e gli cadde il mazzo di fiori per terra e si mise in ginocchio alla destra di Gianfranco, e pure lei diceva “Bella Signora, Bella Signora”. A quel punto papà mi diede un ceffone dietro al collo e mi disse : vai a giocare pure tu, cosi mi lasciate in pace perché mi state prendendo in giro”. A quel punto io mi sono inginocchiato e ho visto la Vergine davanti a me . Era come sospesa nella luce, della grotta si vedeva solo il masso dove poggiava i piedi. Papà pensando che lo stessimo prendendo in giro cercò di prendermi per le spalle per sollevarmi ma senza riuscirci e fece la stessa cosi con i miei fratelli. Mi ha raccontato che poi è entrato dentro la grotta pensando che ci fosse qualcuno che ci avesse ipnotizzato, poi andò uscì fuori a cercare aiuto perché non sapeva cosa stesse succedendo; ma non trovo nessuno cosi poi alzò le mani al cielo, come i protestanti e disse : “Dio salvaci tu”. Ricorda la storia di San Paolo che cadde da cavallo e divenne cieco ? la stessa cosa è successa a mio papà. Mi ha raccontato che non vedeva più niente e poi un punto luminoso che veniva verso di lui che poi si è trasformato in due mani, solo due mani, che si sono avvicinate ai suoi occhi e gli hanno tolto come delle croste dagli occhi e ha visto la Vergine davanti a se…… continua