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Gli scout Agesci raccontano una giornata allʼOverland di Messina

Gli scout Agesci raccontano una giornata allʼOverland di Messina

Gli scout dell’AGESCI, domenica 3, hanno trascorso una esperienza di confronto e di crescita alla sede della Cooperativa Overland di Messina. L’incontro ha visto protagonisti 15 ragazzi, provenienti da varie parti della Sicilia, che hanno affrontato la tematica delle carceri, della rieducazione e del reinserimento sociale. Ad affiancarli, nell’ambito della “Bottega della fantasia “O’ Tappeto – prendi coscienza della realtà carceraria” dagli operatori, il responsabile e gli ospiti del Rifugio Santa Eustochia. Letizia Vezzosi ha coordinato la Giornata.

Svariate le attività che si svolgono all’interno della struttura (cura degli animali, dei luoghi, realizzazione del pane e della pizza). È stata l’occasione per superare i pregiudizi e accorciare le distanze con chi ha sbagliato. L’esperienza li ha toccati profondamente, comprendere quanto importante sia concedere una seconda possibilità. Spesso il mondo del carcere è visto come “la monnezza da mettere sotto il tappeto”, gli scout invece hanno provato a scorgere la semplicità e la bellezza laddove è impossibile trovarla.

Francesco del gruppo scout Marineo 1: «Stare lì è stata un’esperienza particolare per la sua semplicità, per il suo ambiente familiare e tranquillo; quasi una scampagnata tra amici. Tutto l’opposto del luogo rigido e dall’aria pesante che si penserebbe. Secondo me, riesce così bene proprio perché punta al futuro di chi si è sbarrato da solo il futuro ma ora grida per voler aprire il portone che gli è stato chiuso davanti e andare avanti in un modo che lo rende anche più felice. Overland è questo, uno spicchio di utopia fatto di persone che credono nel futuro di altre persone, d’altronde – come anche noi scout abbiamo lasciato lì scritto su una tavoletta – il cambiamento è un diritto di tutti».

Letizia Vezzosi: «Ringraziamo il responsabile della Coop Overland Antonino Mandia e tutti gli ospiti del Rifugio Santa Eustochia per averci accolto con semplicità e per le testimonianze di speranza offerte, perché hanno reso l’opportunità ancora più ricca e coinvolgente. Effettivamente una giornata intensa, trascorsa dagli ospiti del Rifugio Sant’Eustochia, vissuta in semplicità, tra le attività quotidiane che compongono la vita comunitaria, impreziosita dalle opportunità relazionali, dalle testimonianze reciproche che gli ospiti e gli scout dell’AGESCI hanno avuto modo di scambiarsi».

Immagine forte ed emblematica quella del tappeto sotto cui nascondere l’immondizia. Quell’immondizia che a volte non si comprende siano vite umane, vite vissute da famiglie, da figli e da genitori, vite giuste o sbagliate che pur sempre restano vite e per questo hanno il sacrosanto diritto di essere ritenute tali.

A raccontarci cos’è OVERLAND Onlus è Antonino Mandia, che spiega: «fonda le sue radici negli insegnamenti spirituali, religiosi ed educativi di Padre Annibale Maria di Francia ed allo stesso modo il Rifugio Sant’Eustochia è un pò il quartiere avignone dei giorni nostri, vissuto da chi è ai margini della società, quell’ “immondizia” sociale da nascondere sotto il tappeto, di cui Overland si prende cura, forgia e tempra alle buone pratiche. È vero al Rifugio si respira aria nuova, di famiglia, aria pura per chi ha voglia di riprendere in mano le retini della propria vita e gridare ad un cambiamento.

Il carcere è certamente un luogo di pena, non vogliamo affatto sminuire il ruolo che ricopre, ma la reclusione carceraria senza la rieducazione, senza le condizioni ambientali e sociali per la conversione e le opportunità di reinserimento, ricopre lo stesso ruolo di quel tappeto. Confidiamo in riforme ministeriali, che siano più vicine, sopratutto dal punto di vista finanziario, ad Enti e ad Associazioni che come Overland, si adoperano e credono nel diritto di tutti di riprendere da dove la loro vita si è interrotta.

Il nostro ringraziamento va, oltre che ai ragazzi intervenuti, ai Capi Scout dei vari reparti, alla Dott.ssa Letizia Vezzosi n.q. di capo scout ma sopratutto di responsabile dell’area educativa della casa circondariale di Messina Gazzi, al Sacerdote Don Ermanno che assiste spiritualmente la popolazione del penitenziario messinese, al Direttore del Carcere di Gazzi Dott.ssa Angela Sciavicco, il Magistrato di Sorveglianza Dott.ssa Valeria Curatolo, che hanno reso possibile la giornata con le dovute autorizzazioni”.

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