Urge un incontro con i vertici dell’Ance e di Confindustria e dei Sindacati e con gli Ordini degli Ingegneri, degli Architetti e dei Commercialisti della Provincia e con la deputazione politica messinese al completo. È quanto chiede il direttore generale del Consorzio Stabile Cassiopea, il Dott. Giuseppe Pettina, risoluto nell’agire in nome di una larga fascia del comparto edile “con la quale – dice – quotidianamente sono in contatto”.
Quella di Pettina (è lui stesso a chiarirlo per sgombrare il campo da ogni possibile fraintendimento) “non è né una provocazione, né la sortita di chi vuol essere il primo della classe, ma semplicemente la richiesta di chi, oggi, avverte il peso della crisi, che guarda avanti e che ha la consapevolezza che già domani per molte aziende potrebbe essere un giorno senza ritorno”.
“Così nel silenzio delle Istituzioni, anche quelle che dovrebbero rappresentare il comparto edile, è il “privato” a muoversi, e nasce la richiesta di un tavolo tecnico e di confronto. Sarei onorato — dice il direttore generale – ad avere i vertici messinesi di Confindustria, dei sindacati, dell’Ance, ma anche i responsabili degli ordini degli architetti, degli ingegneri e dei commercialisti oltre alla deputazione politica del territorio al completo — da quella di governo a quella dell’opposizione – e per questo metto a disposizione la sala conferenza del Consorzio, qui a Patti “.
“Lʼincontro non vuol dire ‘fare una passarella’ ma “è necessario per dibattere, fare il punto, prendere impegni, far conoscere le difficoltà e rappresentare la realtà in cui versa il comprato dell’edilizia locale e regionale. Un incontro al quale, se vorranno – sottolinea il Direttore Generale della Cassiopea –, potranno intervenire i rappresentanti del mondo dell’economia e del “credito”.
“Nel quadro generale della situazione, nonostante i dati facevano ben sperare nella ripresa targata 2022, noi – impegnati in prima linea, che monitoriamo giorno per giorno i cantieri – osserviamo che continua a mancare una visione strategica che vada oltre la crisi economica e le altre difficoltà legate all’ondata epidemiologica, alla crisi energetica, alla guerra in ucraina, alle materie prime che mancano. — e continua – Il sistema edile, oggi risente pesantemente di misure fiscali inadeguate e le problematiche indirette a queste correlate diventano ostacoli che intralciano un decisivo rilancio del settore, prima leva della ripresa economica italiana”.
La disamina di Pettina mette in luce come: “quotidianamente facciamo i conti con “cassetti fiscali” pieni di fondi che ci spettano e che non si aprono tra indolenze e timori da parte di banche pavide e timorose per i frequenti cambi delle regole del gioco, a carte smazzate. Loro fanno il loro lavoro, ma noi, come Imprese, soccombiamo nel silenzio della classe politica”.
“Per chi opera nell’ambito del superbonus edilizio, le cessioni dei crediti vanno a rilento con tempistiche che procurano disagi importanti all’indotto. L’aumento delle materie prime non sempre è giustificato. Pavento, e non sono il solo, speculazioni d’ampio raggio, ma soprattutto è tutto il comparto a far i conti con gli aumenti dell’energia elettrica, dei carburanti di queste settimane non sempre giustificati. Costi che si sommano e che erodono i profitti aziendali”. Poi, alzando i toni, dichiara: “Noi non vogliamo elemosine o favori, ma far capire che se il settore edile crolla, in modo particolare il medio piccolo imprenditore ed il relativo indotto, e con il crollo della manodopera, va in malora l’intero sistema del lavoro in Italia”.
“Eravamo e siamo consapevoli che la grande scommessa era quella di saper cogliere il momento favorevole per porre il settore delle costruzioni alla guida del processo di innovazione, aumentare il valore aggiunto e stabilizzare il mercato. Volevamo vincerla e ci siamo giocati credibilità e futuro. Ora vogliamo risposte. Avevamo chiesto un incontro all’Ance messinese, attendiamo risposte, ora siamo noi – non potendo aspettare oltre – che invitiamo tutti ad un tavolo di confronto”. Così Pettina.