Nella giornata di ieri é stato organizzato dal Movimento Cinque Stelle, presenti il deputato nazionale D’uva, la senatrice D’Angelo e i deputati regionali Zafarana e De Luca, un interessante convegno su “Il risanamento a Messina tra gli obiettivi raggiunti e nuovi traguardi”.
D’uva aprendo i lavori che sono stati moderati dal giornalista Marino Rinaldi, ha fatto un resoconto sul risanamento, partendo dalla legge regionale del 1990.
Il deputato ha rimarcato il fatto che grazie alla convergenza sua e dei deputati Siracusano e Navarra é stato possibile approvare il decreto Carfagna, in quanto vi é stato un unico testo unico condivido da tutte le forze politiche (M5s PD e Forza Italia) che fanno parte della maggioranza di Governo presieduto da Draghi, che ha consentito visto l’unità di intenti di approvarlo.
In sostanza D’uva sconfessa quella che ha sempre affermato Cateno De Luca e cioè che grazie all’accordo politico con Forza Italia che ha portato alla candidatura alle europee dell’ex Assessore Musolino, i meriti dell’approvazione della legge sia da attribuire quasi esclusivamente all’ex Sindaco di Messina.
Il candidato a Sindaco De Domenico che ha fatto uno “scherzetto” ai giornalisti ritardatari presenti, in quanto il Suo intervento era programmato a chiusura dei lavori, ha affermato l’importanza del risanamento, in quanto se attuato totalmente si avrà una riqualificazione della città ed é per questo che tutte le forze politiche devono essere unite per il bene della città, per potere portare a compimento l’opera di sbaraccamento.
Dopo ha preso la parola Pietro Franza Presidente di Sicindustria Messina. Nel suo intervento ha sottolineato che sarà importante evitare quartieri ghetto e ha assicurato pieno sostegno, per aiutare anche economicamente le famiglie oggetto di risanamento, al fine di creare prospettive positive alle stesse.
Il progetto di riqualificazione dovrà secondo Franza portare a far andare a scuola i ragazzi e a trovare un lavoro dignitoso per farli integrare totalmente nel tessuto sociale della città.
Il Consigliere nazionale Ocse ha affermato che occorre creare sinergie, al fine di evitare il depauperamento di giovani che lasciano la città per cercare di affermarsi fuori dal proprio luogo di nascita, parlando quindi di risanamento inteso come rigenerazione urbana.
L’ing. Bruno si é soffermato sul risanamento di Fondo Saccà, affermando che il 96,27% delle “baracche” sono regolari e solo quindi 3,3% sono abusive. Bruno ha continuato nel dire nel suo intervento che nonostante i 25 milioni di euro assegnati dal Governo a tutt’oggi il 98% delle baracche si trovano dove erano prima e quindi con i fondi del risanamento andranno via soltanto massimo il 40% delle baracche ma ne resteranno conseguentemente delle altre.
La proposta di Bruno, non essendovi quasi baracche abusive é quello di utilizzare il superbonus 110% che per gli Enti pubblici si puó fare ancora fino al 2027, facendo interventi di ristrutturazione, sia sotto il profilo energetico che sismico o in alternativa demolirle e ricostruire, se vi saranno i fondi necessari.
L’ avv. Giacobbe, specializzato in diritto civile e amministrativo, ha affermato che nonostante l’approvazione della legge 10/90, con cospicui stanziamento di risorse economiche, non era stato fatto quasi nulla.
E’ stato grazie al Covid, che il problema dei baraccati é emerso in tutta la sua drammaticità. Il governo nazionale solo dopo la visita dei Ministri di Forza Italia, Carfagna e Gelmini, le quali sono rimaste “sconvolte” su come potessero vivere dei nuclei familiari anche numerosi in quegli ambienti piccoli e molte volte malsani, ha stanziato le risorse, individuando nella figura del Prefetto di Messina, il Commissario del risanamento.
Sono stati demandati al Prefetto tutti gli adempimenti sul risanamento. Lo sbaraccamento dovrà concludersi entro il 31/12/2023. L’ Avv Giacobbe ha informato l’attenta platea presente al convegno, che il Consiglio Comunale nel 2021 ha approvato il regolamento sull’emergenza abitativa.
Agli articoli 12 e 13, il regolamento ha previsto l’assegnazione in deroga delle abitazioni. Se vi sono requisiti di urgenza in seno al nucleo familiare, quali ad esempio la presenza di minori, disabili o persone malate anche con casi di asbestosi, possono presentare istanza di assegnazione in deroga, ma tutto procede secondo il Giacobbe a rilento e con lentezza.
Giacobbe ha approfondito la materia, da quando ha sentito una signora madre di 5 figli, la quale le aveva detto che per lei “la casa non c’era mai”, chiedendole aiuto. Si é accorta che vi era molta discrezionalità nell’assegnazione degli alloggi in deroga e pertanto dopo aver presentato ricorso al Tar la casa é stata assegnata alla signora.
Attualmente sono pendenti altri 5 ricorsi al Tar Catania, per far assegnare altre case in deroga ai nuclei familiari che secondo lei hanno tutti i requisiti per poterle avere.
Pregevolissimo é stato anche l’intervento di Lucrezia Piraino. La professoressa di filosofia é stata mediatrice sociale del progetto Capacity iniziato nel 2017 con l’amministrazione Accorinti e portato a termine con l’amministrazione De Luca.
Secondo la Piraino é stato bello partecipare al progetto, in quanto vi sono stati scambi profondi di umanità fra lei e gli abitanti delle “baracche” di Fondo Saccà e Fondo Fucile. Questi soggetti non “bancabili” nel senso che un Istituto di credito non poteva concedere un mutuo, sono stato supportati grazie al progetto Capacity e hanno ottenuto il mutuo anche grazie alla banca Etica.
La Piraino ha anche argomentato sul contributo della fondazione di comunità che ha cofinanziato il progetto, utilizzando un approccio multimediale e integrato.
È intervenuto anche Alessandro Geraci vicepresidente della terza circoscrizione, il quale ha detto fra l’altro che non bisogna creare altri quartieri “ghetto”, ma diversificare l’intervento del risanamento dando la possibilità alle famiglie di decidere sul proprio futuro.
Infine il Consigliere Comunale Cristina Cannistrà collegata da casa, causa malattia, si é soffermata sul conflitto di competenze e sullo “scaricabarile” che si ha fra il Settore Servizi Sociali diretto dal dirigente Salvatore De Francesco, l’Arisme e la Patrimonio spa-
La Cannistrà ha affermato che il Dipartimento e le Assistenti Sociali dovrebbero celermente fare le relazioni sociali che dispongano se vi sono i requisiti previsti nel regolamento comunale, l’assegnazione in deroga degli alloggi. Anche lei ha affermato che vi é stata molta discrezionalità nel darli.
Il convegno é terminato, dopo un toccante intervento di una signora che era seduta nel pubblico, che ha avuto assegnata una casa in deroga e che adesso vive felice con la sua famiglia nella sua nuova casa-