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Casse di armi italiane all’OSCE di Mariupol: Senatrice Granato presenta interrogazione parlamentare

Casse di armi italiane all’OSCE di Mariupol: Senatrice Granato presenta interrogazione parlamentare

Nei giorni scorsi a causa del ritrovamento di casse di armi italiane all’OSCE di Mariupol, la Sen. Bianca Laura Granato ha deciso di presentare un interrogazione parlamentare. Ecco il testo completo :

 “Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. –

Premesso che:

ad opinione dell’interrogante il Governo non ha dato agli italiani la possibilità di informarsi in modo imparziale sul conflitto in corso in Ucraina oscurando i maggiori siti informativi di una delle parti coinvolte;

il nostro Paese è tra i 5 maggiori contribuenti (con Regno Unito, Francia, Stati Uniti e Germania) al bilancio ordinario dell’OSCE, l’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa;

secondo quanto appreso dall’interrogante da alcune notizie di stampa, nella sede ucraina dell’OSCE a Mariupol, in Primorsky boulevard 25, sarebbero stati trovati non solo un archivio con decine di faldoni con rapporti OSCE dal 2014, con documentati crimini ucraini contro la popolazione russofona poi nascosti nei rapporti ufficiali della missione in Ucraina ma, soprattutto, diverse casse di munizioni e granate italiane, con mittente “COVID DIFESA, via di Centocelle 301”, provenienti dal deposito munizioni di Villabona e spedite dall’aeroporto militare di Pratica di mare a quello polacco di Rzeszow, a 100 chilometri dal confine ucraino,

si chiede di sapere:

quali iniziative urgenti intenda avviare il Governo, nell’ambito delle proprie competenze, per far luce sui rapporti secretati dall’OSCE in Ucraina dal 2014 sui crimini ai danni della popolazione russofona;

come sia stato possibile, ove confermato, che l’OSCE, quale organizzazione terza di monitoraggio e con il mandato di contribuire a ridurre le tensioni e a promuovere la pace in Ucraina, possa esser stata coinvolta nell’ambito di un’attività di deposito di armi italiane per una delle parti in conflitto.”

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